La famiglia Mandil viene dalla Jugoslavia, dove Moshe è titolare di un fiorente negozio di fotografia. Quando i tedeschi invadono la Jugoslavia, nell’aprile 1941, i Mandil scappano nel Kosovo che è sotto controllo italiano, che lascia gli ebrei relativamente tranquilli. Verso la fine dell’estate 1942, i fuggitivi sono costretti a spostarsi più all’interno dell’area controllata dall’Italia, in Albania, dove la maggior parte della popolazione è musulmana. Moshe ed Ela Mandil con i figli Gavra e Irena trovano alloggio a Tirana. Mentre guarda i negozi di fotografia, Mandil trova quello gestito da uno dei suoi ex apprendisti, Neshad Prizerini. Non solo Prizerini offre lavoro a Mandil, ma propone anche di ospitare tutta la sua famiglia.
Nel negozio di fotografia Mandil conosce l’apprendista di Prizerini, il diciassettenne Refik Vezeli, che è stato mandato dai genitori dal villaggio di Kruja a Tirana per imparare il mestiere. Dopo l’invasione tedesca dell’Albania la situazione si fa pericolosa per gli ebrei e Veseli propone ai Mandil di rifugiarsi in montagna, a casa dei suoi genitori, dove li conduce con un lungo viaggio a dorso di mulo sul duro terreno roccioso. Prendono strade laterali spostandosi di notte e nascondendosi in caverne durante il giorno per evitare di essere scoperti dai militari tedeschi.
A Kruja, Moshe ed Ela vengono nascosti in una piccola stanza sopra la
stalla, mentre i loro bambini si mescolano ai figli dei Veseli. Un po’
di tempo dopo il loro arrivo, il fratello di Refik, Xhemal, porta
un’altra famiglia ebrea da Tirana: Ruzhhica e Yosef ben Yosef con la
sorella Finica. Verso la fine della guerra l'attività militare e i
rastrellamenti di partigiani si intensificano, il villaggio viene
bombardato e ci sono ispezioni nell'area, ma i rifugiati non vengono
scoperti. Le due famiglie rimangono con i Veseli nel loro paesino di
montagna fino alla liberazione nel novembre 1944.
Dopo la guerra, i Mandil si trasferiscono a Novi Sad e Moshe riapre un
negozio di fotografia. Refik viene invitato a vivere con loro e a
continuare il proprio tirocinio come fotografo. Rimane con la famiglia
Mandil fino alla sua emigrazione in Israele e mantiene i contatti anche
dopo, nonostante la distanza.
Nel 1987 a Refik Veseli e ai suoi genitori Fatima e Vesel è stata assegnata l’onoreficienza di “Giusti fra le Nazioni”. Dal 1992 è attiva a Tirana l’Associazione Albania – Israele, fondata da Refik.
Giardini che onorano Refik Veseli e famiglia
Refik Veseli e famiglia è onorato nel Giardino di Yad Vashem.