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Un Giusto al vaglio di Yad Vashem

ci sono Giusti meno "giusti" di altri?

La Fondazione Raoul Wallenberg segnala la storia di Gilberto Bosques Saldívar, diplomatico messicano che attuò, come scrisse nel 1944, "la politica del mio Paese, una politica di aiuto e di sostegno morale e materiale agli eroici difensori della Repubblica Spagnola, alle persone che lottavano instancabilmente contro Hitler, Mussolini, Franco, Pétain e Laval". Quando era console a Marsiglia fece fuggire in Messico centinaia di ebrei e antifascisti. Per questo i tedeschi lo confinarono per un anno a Bad Godesberg, violando la Convenzione sul trattamento dei diplomatici stranieri durante i conflitti. 

Ci sono numerosi documenti che attestano le azioni giuste di Bosques. Tra questi ricordiamo le lettere e testimonianze del dr. Alfred Kantorowicz, un ebreo che il Console aiutò a fuggire (vedi box), di studiosi come Renata von Haffstengel e Cecilia Tercero, che hanno fondato l'Istituto per la Ricerca Interculturale Germania-Messico, e altri.  

Grazie all'impegno della Fondazione Wallenberg, una via di Vienna è stata intestata a Bosques. Sono state anche organizzate cerimonie in suo onore in diverse città del mondo tra cui New York, Buenos Aires, Caracas, Città del Messico e altre. Un obiettivo della Fondazione tuttavia è quello di far riconoscere Gilberto Boques come "Giusto fra le nazioni" da Yad Vashem. 

Purtroppo, non è così semplice onorare la memoria dello "Schindler messicano" a Gerusalemme. Come sottolinea su Haaretz Judy Maltz, nipote di un sopravvissuto alla Shoah e autrice di un documentario di successo sui Giusti, il Memoriale ebraico della Shoah ha dei criteri molto restrittivi. 


Per essere riconosciuto Giusto, un Gentile deve rispondere alle seguenti caratteristiche: 
“1. Coinvolgimento attivo nel salvataggio di uno o più ebrei dalla minaccia di morte o di deportazione nei campi di sterminio;
2. Rischio della propria vita, libertà o status;
3. Essere primariamente motivato dall'intenzione di aiutare gli ebrei perseguitati: quindi per esempio non dietro compenso pecuniario o di altra natura (come la conversione al cristianesimo dei salvati) etc.; e
4. L'esistenza di testimonianze di coloro che sono stati salvati o almeno documenti inequivocabili che attestino la natura e le circostanze del salvataggio.”

Yad Vashem, sostiene Judy Maltz, "sottopone a estenuanti verifiche le domande di riconoscimento perché teme che elargendo facilmente la medaglia e il diploma di Giusto fra le nazioni, questo titolo si svaluti". Per esempio ha rifiutato le nomine di Khaled Abdul Wahab e del salvatore del nonno della Maltz, Wilusz Halamaj, per "insufficienza di prove". Inoltre ha considerato molto restrittivo il punto n. 2. Per fare un esempio, Khaled Abdul Wahab, che condusse in salvo nella sua fattoria in Tunisia 24 ebrei dopo aver sentito che una di loro stava per essere violentata dalle SS e portata in un bordello, non è stato considerato Giusto perché non avrebbe rischiato abbastanza (il ragionamento della Commissione è che i tedeschi si recavano ogni giorno da lui a controllare gli ebrei che aveva in casa; fossimo stati in Europa, solo per il fatto di trovarvi degli ebrei avrebbero ucciso tutti sul posto). 

Nel caso specifico di Gilberto Bosques, oltre alla presunta "mancanza di prove" Yad Vashem ha considerato anche il fatto che il diplomatico non disobbedì agli ordini del suo governo per aiutare gli ebrei. Quindi non viene considerato "Giusto" nonostante i documenti e le testimonianze che sono state anche filmate e trasmesse in tv in molti Paesi e solo per il fatto di non avere disobbedito al Presidente Lázaro Cárdenas. 

Judy Maltz ha osservato nel suo articolo su Haaretz che "nel peggiore dei casi il diploma di Giusti non si 'deprezza' perché consiste solo di un diploma e di una medaglia e non c'è limite al numero di persone che possono essere dichiarate Giuste". C'è un dibattito in corso che deve continuare. È importante che il Memoriale di Gerusalemme accetti di esaminare le prove, comprovate da studi storici, che sono in possesso della Fondazione Wallenberg perché non vada perso l'inestimabile impegno di Bosques, che si vide privare dell'immunità diplomatica dai nazisti, a favore dei perseguitati dal totalitarismo nazista. Inoltre Bosques ha almeno un tratto in comune con altri Giusti, e lo si ravvisa proprio nella sua "obbedienza" alle istruzioni del suo Presidente: il patriottismo. Non pochi sono infatti i Giusti che hanno salvato i perseguitati anche perché animati dal desiderio di non svergognare il proprio Paese o la propria fede religiosa o politica.  

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