Gariwo
https://it.gariwo.net/magazine/shoah-e-nazismo/la-maison-d-izieu-la-villa-emma-francese-15343.html
Gariwo Magazine

La Maison d'Izieu, la Villa Emma francese

mostra online sul sito di Yad Vashem

Tutti conoscono la vicenda di Villa Emma, a Nonantola, nel modenese. Nella casa padronale un tempo appartenuta a una famiglia ebrea furono salvati un centinaio di ragazzi ebrei, che si erano rifugiati in Italia da tutta Europa durante la persecuzione nazista. 

Il sito di Yad Vashem propone una mostra online su tre case francesi dove furono salvati bambini e adolescenti israeliti durante la Shoah. La più nota, benché dall'esito tragico, è forse la storia della Maison d'Izieu

Il villaggio di Izieu era nella giurisdizione della Francia di Vichy. Ad aprile 1943, vi fu stabilita una casa rifugio per bambini ebrei, guidato dall'israelita Sabine Zlatin, dell'organizzazione clandestina OSE che trovava rifugi per i perseguitati. Alcuni dei bambini erano francesi, ma altri erano belgi, austriaci, algerini, tedeschi e polacchi. Un certo numero era stato sfollato da altri rifugi in Francia. 

Il salvataggio dei bambini era un'opera particolarmente complessa e delicata, anche solo per il fatto che si dovessero separare dai genitori. Inoltre nel 1943 gli italiani erano stati estromessi dal sud della Francia, che ora era integralmente occupata da truppe tedesche. I rastrellamenti erano all'ordine del giorno.  I nazisti non avevano pietà con nessuno, nemmeno con i bambini, che venivano deportati prima a Drancy e quindi nei lager dell'Est Europa. 

Per questo la Zlatin prese la decisione di chiudere anche Izieu. Compì un viaggio a Montpellier per cercare un nuovo rifugio per i bimbi. Tuttavia non riuscì a impedire che il 6 aprile 1944 i tedeschi entrassero nella Maison d'Izieu e arrestassero tutti: 44 bambini e sette educatori furono prima rinchiusi in carcere a Lione e quindi, una volta che le forze tedesche guidate da Klaus Barbie ebbero controllato i loro documenti e saputo di chi erano figli e parenti, ebbero le famiglie deportate ad Auschwitz. Una delle educatrici, Léa Feldblum, aveva documenti falsi per poter evitare la tragica sorte, ma a Drancy scelse di rivelare la sua vera identità per non separarsi dai bambini. 

Altri due rifugi importanti in Francia furono lo Chateau de Chabannes, che ebbe maggiore successo e diventò una sede della Resistenza d'oltralpe, e una casa a Chamonix, da dove alcuni bambini raggiunsero la Spagna e da lì Israele.

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati