Il memoriale di Gerusalemme ha insignito il bulgaro Vladimir Kurtev dell'onoreficenza postuma di Giusto tra le Nazioni per aver protestato contro il progetto di deportazione degli ebrei, contribuendo a salvare i cittadini di religione ebraica di una nazione intera.
IL SALVATAGGIO DEGLI EBREI
Kurtev nasce nel 1888 a Pleven. Insegna a Kyustendil e ha un legame molto stretto con la comunità ebraica, è un membro, come molti ebrei, del movimento macedone rivoluzionario. Il 22 febbraio 1943 viene siglato un accordo tra il commissario bulgaro per la questione ebraica Alexander Belev e il rappresentante di Eichmann, Theodor Dannecker. Il patto prevede la deportazione di 20 mila ebrei dalla Bulgaria e viene approvato dal Governo del Paese il 2 marzo 1943. Due giorni dopo iniziano i preparativi per la deportazione degli ebrei dalla Macedonia e dalla Tracia, zone sotto l'influenza bulgara. Vladimir Kurtev durante un ricevimento in onore dei tedeschi scopre per caso dell'imminente deportazione e ne informa gli amici di Kyustendil.
Una delegazione di 4 cittadini raggiunge Sofia per chiedere la revoca del decreto: Vladimir Kurtev, Asen Suichmezov, Petar Mikhalev e Ivan-Christov Momchilov.
Non appena la delegazione parte per Sofia un altro convoglio vuoto destinato agli ebrei viene messo sui binari della stazione di Kyustendil.
La mattina del 9 marzo i delegati incontrano nella Capitale il portavoce del Parlamento Dimitar Peshev che compie ogni azione possibile per impedire la deportazione e per questo viene rimosso dalla carica. Kurtev, Peshev e Mikhalev incontrano il Ministro degli Interni Gabrovski e gli chiedono di fermare la deportazione.
Gabrovski cerca di negare l'esistenza dei piani di deportazione ma Kurtev replica che ne ha sentito parlare personalmente e minaccia ritorsioni della Macedonia se il piano non verrà revocato. L'impegno di Dimitar Peshev, della delegazione e del metropolita Stefan dà i suoi frutti e gli ebrei arrestati vengono rilasciati. Tuttavia la deportazione degli ebrei di Macedonia e Tracia non si ferma e vengono mandati verso i campi di sterminio circa 11 mila persone.
Il Metropolita Stefan viene riconosciuto Giusto tra le Nazioni nel 2001, Dimitar Peshev e 3 delegati vengono insigniti dell'onoreficenza nel 1973 e nel 1991. La sorte di Kurtev resta ignota: è scomparso dopo la guerra, forse ucciso dai comunisti bulgari. Il memoriale di Yad Vashem lo ha riconosciuto Giusto il 3 marzo 2010.
L'UOMO CHE FERMO' HITLER
La storia di Dimitar Peshev e degli ebrei bulgari è raccontata dal libro di Gabriele Nissim L'uomo che fermò Hitler, edito da Mondadori.