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I Giusti a Pioltello

di Maria Rendani

Mercoledì 27 febbraio i ragazzi della terza C dell’Istituto Iqbal Masih di Pioltello hanno partecipato all’inaugurazione del Giardino dei Giusti di via Rieti. Un’area verde dedicata a tutti coloro che hanno avuto il coraggio di lottare contro le ingiustizie, che si sono sacrificati per i diritti del proprio Paese e per i diritti umani, che hanno fatto del bene e hanno rischiato la loro vita senza interessi solo per salvare altri esseri umani. All’inaugurazione erano presenti il sindaco di Pioltello, la giunta e il presidente di Gariwo Gabriele Nissim. Insieme a loro gli alunni, emozionati ma orgogliosi di esserci come protagonisti attivi, hanno riflettuto sul valore dei Giardini e sull'importanza di ricordare i Giusti. Hanno sottolineato la necessità di considerare i Giardini non semplici monumenti,  ma luoghi vivi di memoria e di riflessione, senza colori politici, che aiutano a ricordare ai cuori distratti l'importanza di fare del bene. Attraverso le loro parole i ragazzi sono riusciti a far capire ai presenti che la memoria del bene può essere un potente strumento educativo per prevenire genocidi e crimini contro l'umanità. 

Naturalmente le riflessioni condivise all’inaugurazione sono state il frutto di un intenso lavoro di riflessione svolto tra i banchi di scuola. I ragazzi hanno iniziato ad affrontare con me l’argomento dei Giusti fin dall’inizio dell’anno scolastico, durante le lezioni di storia. L’obiettivo del lavoro è stato quello di far comprendere agli alunni la centralità del rapporto tra storia ed educazione alla cittadinanza, l’importanza della storia come ricostruzione del passato e della memoria come progetto per il futuro. Partendo dall’analisi del significato delle parole “Giusto” e “genocidio”, gli alunni hanno analizzato alcune biografie e hanno scoperto, che i giusti non sono solo i non ebrei che hanno agito a rischio della propria vita per salvare anche un solo ebreo dallo sterminio nazista, ma che il concetto di GIUSTO comprende tutti coloro che nel mondo hanno cercato o cercano di impedire il crimine di genocidio, di difendere i diritti dell'uomo nelle situazioni estreme, o che si battono per salvaguardare la verità e la memoria contro i ricorrenti tentativi di negare la realtà delle persecuzioni. 

I ragazzi si sono soffermati ad analizzare le azioni svolte dai Giusti e le motivazioni che li hanno spinti a fare del bene. In classe, inizialmente, è stata affrontata la lettura del libro di Eric-Emmanuel Schmitt , Il bambino di Noè, per entrare nel vivo del tema e comprendere concretamente chi sono i Giusti attraverso la figura di uno dei personaggi principali del libro, Padre Pons, un Giusto della Shoah. Inoltre insieme alla biblioteca di Pioltello hanno approfondito la vita di Etty Hillesum, Nelson Mandela, Lea Garofalo, Gino Bartali, Peppino Impastato e Felicia Bartolotta Impastato e hanno redatto delle biografie che saranno pubblicate sul blog della biblioteca e presentate successivamente ai genitori. Nel lavoro di approfondimento delle varie biografie dei Giusti, sono state utilizzate fonti diverse: archivistiche, orali, memorialistiche, letterarie, visive, musicali. I ragazzi hanno letto libri e visto alcuni film. L’uso di fonti diversificate è stato utile per far comprendere loro che la storia non è tutta e solo nei libri e può essere un’esperienza formativa intensa. I ragazzi poi hanno svolto alcuni percorsi didattici proposti da Gariwo come ad esempio: il gioco “I sentieri dei Giusti”( che ha consentito loro di imparare giocando, di scoprire, attraverso un percorso di gioco, il mondo dei Giusti); il lap-book sui Giusti e la carta d’identità di vari Giusti per conoscere il luogo e il periodo storico in cui hanno vissuto, come hanno agito e in che contesto; lo studio e l’analisi della Carta delle responsabilità 2017. Questi percorsi didattici hanno aiutato i ragazzi a conoscere, in modo semplice, fatti drammatici della storia mondiale, a riflettere sul tema dei genocidi e dei diritti umani e su figure di uomini e donne che rappresentano un esempio positivo di speranza, fondamentale per la formazione di una generazione più consapevole del valore del bene.

La classe ha anche deciso di adottare un giusto, Nelson Mandela, e di realizzare un video con il quale partecipare al concorso di Gariwo. Infine gli alunni hanno deciso di mettere in scena il lavoro svolto e di presentarlo alla rassegna teatrale che si terrà, come ogni anno, a maggio, per stimolare la riflessione dei loro coetanei sull’importanza della memoria e sulla possibilità di diventare cittadini responsabili capaci non solo di riconoscere ma anche di costruire il bene.

Il valore educativo del lavoro svolto è di rilevante importanza, poiché parlare ai ragazzi di uomini e donne che non sono supereroi, ma persone comuni che hanno combattuto e combattono le ingiustizie mettendo a rischio la loro stessa vita, significa educarli ad agire con coscienza, a mettersi nei panni di chi è in difficoltà e a riflettere sui valori di responsabilità, pluralismo, giustizia, tolleranza e cittadinanza attiva. Come docente, veicolando i contenuti storici, cioè lo studio di un secolo contraddittorio e violento come il Novecento, attraverso il tema dei Giusti e della memoria, ho sperimentato una nuova didattica della storia, superando l’impostazione troppo rigida e tradizionalista della disciplina ed evidenziando l’importanza del laboratorio di storia come luogo privilegiato di realizzazione delle finalità formative della disciplina stessa. Questo lavoro mi ha consentito non solo di far acquisire ai ragazzi “comportamenti civilmente e socialmente responsabili” ma soprattutto di stimolare il loro interesse e la loro partecipazione, di motivarli come soggetti protagonisti del loro processo di apprendimento, capaci di “saper fare “ e “saper essere”.

In allegato le riflessioni dei ragazzi dell'Istituto Iqbal Masih di Pioltello

5 marzo 2019

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