
In queste memorie, la coraggiosa consorte di Sacharov, Elena Bonner, rievoca gli anni del suo esilio nella città di Gor'kij, le dure persecuzioni poliziesche subite da lei e dmarito, i periodi goduti da lei in Occidente a causa delle sue gravi condizioni di salute o grazie agli scioperi della fame del marito e alla solidarietà e mobilitazione internazionale creatasi attorno suo caso.
Elena Bonner ci offre uno spaccato impietoso della società sovietica e una descrizione minuziosa dei metodi seguiti dal regime sovietico per fiaccare la resistenza della coppia: inquisizioni, controlli, processi, diffamazioni, provocazioni; una sequenza ben nota ai dissidenti, e spesso raccontata da quelli tra loro che hanno potuto giungere in Occidente.