Per la sua quarta edizione, GariwoNetwork si è spostato online, con l'incontro dal titolo "Conoscere il mondo, ripensare la memoria". Nella sua relazione dal titolo "Le parole, i totalitarismi e i populismi", lo scrittore e saggista Francesco Cataluccio ha parlato delle democrazie illiberali e dell’evoluzione del linguaggio avvenuta in gran parte dei sistemi politici, che ha portato a un conflitto verbale generalizzato, dove tutto è uguale, perché un malinteso senso della democrazia dà il diritto a ciascuno di considerarsi nel vero e di poterlo dire impunemente.
“Si assiste così a un impoverimento del linguaggio, i social media sono diventati il megafono della paranoia di massa e lo strumento della sua crescita, dando spazio all’ignoranza e al linguaggio violento e vuoto”.
Un fenomeno che può e deve essere combattuto con il fondamentale apporto degli insegnanti: “quando si indebolisce l’educazione familiare, è compito della scuola educare alla democrazia, al rispetto e alla tolleranza. Una scuola che però deve rinnovarsi radicalmente nella lingua, nei programmi e nei metodi, proponendo un sano spirito critico e valori credibili da opporre all’imbarbarimento del linguaggio e della società”, ha dichiarato Francesco Cataluccio.