La notizia della condanna all'ergastolo del "boia di Srebrenica" Ratko Mladic da parte della Corte dell'Aja è molto importante, e fondamentale è il formale riconoscimento dell'avvenuto genocidio, un'altra volta.
Questa parola esce dai libri di scuola ed entra rumorosamente nelle nostre vite, dando un forte impulso alla possibilità di parlare finalmente e dappertutto dei genocidi che sono avvenuti, e di quelli presenti.
Dalla nuova rubrica Voci dal Vicino Oriente di Antonio Ferrari per CorriereTV.