Ecco il mio video per il Dantedì 2020. Un'esperienza nata nella normalità del lavoro di scuola a gennaio e conclusa in tempi di emergenza, attraverso le vie della didattica a distanza.
Con le parole di Dante, ci ritroviamo insieme, da Catania a Milano, dalla Sicilia alla Lombardia, a raccontare la speranza, la paura, la fuga, il dolore, la perdita, il vuoto, l'errore, il desiderio di risalita, di luce, di abbracci umani, di sguardi puliti, di un mondo nuovo, di amore.
Partito dalla scuola, il progetto è cresciuto ed ha accolto – nel chiuso delle nostre case- altre voci, altri sguardi. Le voci di insegnanti di ogni parte d’Italia.
Le voci delle donne e degli uomini in prima fila per la cura dell’umanità .
Arrivano così le parole dell' anestesista e dell’infettivologo che accolgono senza esitazione la mia proposta e rubano tre minuti al loro lavoro in trincea per far sentire che Dante parla di noi, ci mette insieme, ci dà speranza.
Arrivano anche le voci degli infermieri del Nord e del Sud: di Francesco, infermiere a Catania, di Elisa, infermiera a Codogno.
Un uomo Giusto dà inizio al nostro viaggio: Filippo Siciliano, 99 anni e mezzo. È stato uomo di battaglie sociali, politiche e di cultura. Ha subito il carcere per il suo impegno politico. Uomo di scuola. Poeta. Uomo sapiente.
Le parole della piccola Elisa ci riportano infine alla luce del sole e al cielo.
Il percorso è stato condiviso dalla scuola con FNISM_CATANIA.
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