Per il 25 Aprile: Lettere delle Partigiane,donne Giuste

di Pina Arena, 25 aprile 2020

Ho riproposto anche quest'anno il laboratorio di scrittura creativa ed "emotiva" per la Giornata della Liberazione.

Recuperare ricordo e bellezza delle storie dimenticate, lasciate nell’invisibilità, dire no alla cancellazione della memoria, dare evidenza al contributo alla Storia da parte di donne di valore, giuste,mai raccontate,esprimere gratitudine a chi ha combattuto per la libertà e la democrazia : è questo il desiderio che ha mosso il nostro lavoro di ricerca, prima, sulle storie delle partigiane siciliane, e, poi, di riflessione condivisa,quindi di riscrittura di momenti delle loro vite straordinarie che la storia non racconta.

Sono nate così le “Lettere delle partigiane”: racconti di momenti delle vite delle donne che hanno combattuto, insieme agli uomini, per la libertà dal nazifascismo, per un paese democratico, rinunciando ad altri progetti, agli affetti familiari, alle loro stesse vite.

Eravamo partite dai documenti di archivio, poi,in tempo di scuola a distanza, abbiamo utilizzato giornali, testi di storia in rete,tanti video da vari archivi :quelli di Rai Storia e dell'ANPI.

Il nostro è stato un lavoro di riscrittura che ha seguito la ricerca storica: immaginare quello che Graziella Giuffrida, partigiana catanese uccisa a 21 anni, partita da Catania per Genova, ha pensato, sentito, vissuto alla partenza da Catania mentre salutava i suoi genitori, o , quando sull’autobus i soldati nazifascisti la perquisiscono e scoprono la pistola che lei porta con sé; immaginare Aurora Battaglia, la più giovane delle partigiane italiane, che ricorda il campo di margherite nel quale amava giocare; immaginare la staffetta Beatrice Benincasa che ricorda il suo arrivo da Catania a Bologna, o Salvatore Giuffrida, partigiano e fratello di Graziella, disperato nel momento in cui è chiamato a riconosce il corpo violato della sorella.

Ecco, siamo "entrati" nelle anime delle nostre Giuste e dei nostri Giusti, ci siamo “trasferiti” in loro e restituito loro la parola” perché potessero parlarci da vicino.

Un percorso per conoscere la Storia,le storie poco note di grandi donne,per sviluppare partecipazione,empatia,senso di condivisione e quindi riconoscenza e gratitudine.

Commenti

Mauro MatteucciLiana Millu partigiana e educatrice di Mauro Matteucci 26 aprile 2020

Consiglio agli insegnanti, soprattutto a chi ha classi con ragazze di leggere le opere di Liana Millu, grande figura di scrittrice e educatrice, sopravvissuta al lager di Auschwitz-Birkenau. Ha scritto su questa sua esperienza tremenda un libro straordinario: "Il fumo di Birkenau", con sei toccanti racconti del lager al femminile. Ho pubblicato con l'Istituto storico per la Resistenza di Pistoia le lettere inviate da lei ai miei studenti "Care ragazze, cari ragazzi". Pur ebrea, l'ho inserita nel Giardino dei Giusti di Pistoia quando nel 2013 l'abbiamo istituito davanti alla chiesa di Vicofaro, nelle cui strutture ora sono accolti oltre duecento ragazzi africani. Il suo insegnamento di educazione al rispetto della differenza continua ...

Pina ArenaPer ragazze e ragazzi di Pina Arena 28 aprile 2020

Grazie al prof. Miliucci per la preziosa indicazione dell'opera di Liana Millu. Desidero fare una precisazione in ottica di genere.

Dal nostro lavoro,sempre attento alla differenza, emerge costantemente un dato raccapricciante e su cui meditare: la violazione della dignità e dei diritti delle donne passa sempre per vie uguali ma anche per atroci vie diverse da quelle che hanno segnato la violazione dei diritti degli uomini.

Nella memoria di questo disastro vanno coinvolti ragazzi e ragazze.

E' un disastro che attende risposte dall'impegno maschile e femminile,congiunto. La memoria della violenza moltiplicata sul corpo delle donne deve raggiungere tutte e tutti, non soprattutto le ragazze.

Bellissimo il titolo delle Lettere "Care ragazze, cari ragazzi".

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