Stanko Lokar, il contadino bosniaco dal cancello aperto per i migranti

di Mauro Matteucci, 21 gennaio 2021

I Giusti sono spesso persone semplici, come il contadino bosniaco Stanko LOkar, che con un gesto quasi banale, ma dettato dalla sua coscienza, non sdolo apre ai migranti disperati lungo la rotta bosniaca, il cancello del suo giardino, ma si oppone all'orrore dell'indifferenza di un'Euopa che ha perduto la sua coscienza! La vergogna delle cosiddette "riammissioni formali" da parte delle autorità italiane al confine nordorientale, le violenze della polizia croata, gli accordi infami con Erdogan cacciano le coscienze dei "buoni" europei nel buco nero della moderna barbarie. Stanko risponde a tutto questo con parole indimenticabili: "I migranti? Li vedo arrivare nel gelo con i bambini, non hanno mai fatto del male, il mio cancello è aperto." Anche il Tribunale ordinario di Roma ha giudicato in questi giorni illegali le riammissioni.

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Mauro MatteucciPer una memoria solidale che guarda al presente di Mauro Matteucci 25 gennaio 2021

Il disprezzo, l’indifferenza, la violenza sono i vostri nemici,

le forze malvagie che possono rovinarvi la vita

Liana Millu

Forse mai come quest’anno la celebrazione della Giornata della memoria - che ricorda l’ingresso dell’Armata rossa nel lager di Auschwitz-Birkenau e la liberazione dei sopravvissuti – rischia di essere retorica e mistificante, se non si rivolge lo sguardo al presente. La terribile pandemia, che colpisce l’intero pianeta, ha fatto sentire che tutti siamo uniti dalla comune condizione umana segnata dalla fragilità e che, quando la sofferenza affligge anche solo una parte degli umani, deve essere condivisa da tutti. Gli orrori dei lager nazisti ebbero le cause indicate con grande lucidità ai giovani dalla scrittrice Liana Millu e dalla senatrice Liliana Segre – entrambe sopravvissute al lager - che ricorda come i treni carichi di ebrei partivano per la deportazione dal binario 21 della stazione centrale di Milano nell’indifferenza dei cittadini.

Abbiamo creduto che queste scene non dovessero più ripetersi, invece il presente ci mette davanti a nuove tragedie, mentre tanti sono come spinti da una pulsione di annullamento e di insensibilità che elimina, rende non esistenti altri esseri umani: il grumo nero di un fascismo mai morto! Ma tutti guardiamo, come mitridatizzati all’orrore, le file dei migranti lungo la rotta balcanica. Dopo aver abbandonato i loro paesi, soprattutto del Medio-Oriente,– Pakistan, Afghanistan, Irak, Siria - devastati da guerre decennali, intraprendono con le loro famiglie percorsi infiniti, dove incontrano ogni sorta di sofferenze e di violenze. Se riescono a giungere al nostro confine, lo Stato italiano fa la sua parte vergognosa, ricacciandoli, attraverso le infami riammissioni formali condannate in questi giorni dal Tribunale di Roma - nelle mani della feroce polizia croata e nei campi-profughi della Bosnia, spesso simili a lager. Intanto continua il genocidio silenzioso dei migranti, che, partiti dalla Libia su misere imbarcazioni, naufragano e muoiono nel Mediterraneo, mentre il nostro Stato impedisce alle navi delle ONG di prestare soccorso: il vero nemico diventa chi accoglie o soccorre: in mare, in terra o nelle nostre città

Se almeno per un giorno non vogliamo essere ipocriti e complici, dobbiamo denunciare, gridare, interrompere questi crimini!

Mauro Matteucci – Giardino dei Giusti di Pistoia

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