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Cari insegnanti,
vorremmo aprire la sesta settimana di proposte per la didattica a
distanza, condividendo con voi e con i vostri ragazzi una frase di Armin
T. Wegner, tratta dal poema Der alte Mann (Il vecchio):
La mia coscienza mi chiama ad essere testimone.
Io sono la voce degli esiliati che grida nel deserto.
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Come riconoscere i Giusti?
Un uomo Giusto agisce
perché ascolta il richiamo della sua coscienza, ama gli altri, la
bellezza della vita, ma per questo suo amore paga sempre un prezzo più o
meno pesante nella sua esistenza e per questo suo ruolo noi siamo
chiamati ad esprimere pubblicamente la nostra gratitudine. Non
esisterà mai una tipologia esaustiva degli uomini Giusti, perché nel
corso della storia e in ogni contesto appaiono sempre figure nuove,
capaci con la loro coscienza e la loro capacità di giudizio di
anticipare il corso degli avvenimenti.
Un racconto di Rabbi Nachman, teologo e rabbino ucraino fondatore
della tradizione chessidica di Breslavia. Le sue parabole hanno finalità
pedagogica. Al centro del suo pensiero c’è l’invito a essere sempre
contenti, non lasciarsi mai abbattere e non avere paura.
La lettura è dello scrittore Francesco Cataluccio.
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Nell'ambito
del percorso di riflessione storiografica, come si è elaborata l'idea
di confrontare la Shoah con gli altri genocidi del Novecento e del
secolo che stiamo vivendo? Oggi ti proponiamo una video-lezione sulla comparazione dei genocidi, dagli Herero agli stermini dei giorni nostri, a cura della storica Anna Foa.
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24 Aprile 1915 - 24 Aprile 2020, oggi ricorre il 105° anniversario del Genocidio degli Armeni.
Nel corso della Prima guerra mondiale si compie, nei territori
dell’Impero ottomano, il genocidio del popolo armeno. Il governo
ultranazionalista dei Giovani Turchi, emanazione del partito “Unione e
Progresso”, sceglie di turchizzare l’area anatolica e decide di
deportare e sterminare l’etnia armena presente nel territorio fin dal 7°
secolo a.C, integrata ma non assimilabile. Il genocidio degli armeni
viene oggi considerato il prototipo dei genocidi successivi.
Ti consigliamo la lettura del libro Voci nel deserto di Pietro Kuciukian, Guerrini, Milano, 2000.
Per questa sera ti consigliamo la visione del film, La masseria delle allodole
di Paolo e Vittorio Taviani del 2007. Un film drammatico che racconta
la tragica vicenda della famiglia Avakian, che vive nella Masseria delle
allodole. I maschi sono uccisi brutalmente, le donne e i bambini
deportati prima di essere a loro volta eliminati. Il tutto avvolto in
una cappa di silenzio, favorito dalla concomitanza della Prima guerra
mondiale.
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Il 27 aprile del 1988 morì Valerij Legasov, chimico sovietico che con le sue pronte decisioni mitigò i danni del terribile incidente nucleare di Chernobyl,
giocando un ruolo fondamentale sia nel team che gestì l’emergenza, sia
nelle successive indagini sulle cause dello scoppio. Legasov dal 6 marzo
2020 è onorato con una targa al Giardino dei Giusti di Milano.
Leggi alcuni stralci
dei messaggi lasciati da Valerij Legasov sul disastro di Chernobyl,
prima della sua tragica scomparsa. “È mio dovere dire quello che so”.
Ti consigliamo anche la lettura del suo libro Chernobil, Sellerio Editore Palermo, 2011.
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Cosa significa salvare la memoria attraverso l’arte?
Nel corso della Storia è spesso accaduto che, durante guerre o
scontri, si passasse anche per la demolizione della memoria e del
patrimonio culturale. Anche in questo campo, ci sono stati dei Giusti
che hanno cercato di opporsi alla cancellazione dell'identità culturale
dei popoli.
Guarda anche:
Scopri la storia di Abdel Kader Haidara, bibliotecario maliano che nel 2012 insieme ai suoi colleghi salvò 350mila antichi manoscritti dalle forze di Al Qaeda.
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