una proposta di programma didattico da seguire con i vostri studenti.
 
Gariwo, la foresta dei Giusti ONLUS - CODICE  FISCALE 97287220152
 
 
Cari insegnanti,
 
vorremmo aprire la sesta settimana di proposte per la didattica a distanza, condividendo con voi e con i vostri ragazzi una frase di Armin T. Wegner, tratta dal poema Der alte Mann (Il vecchio):
La mia coscienza mi chiama ad essere testimone.
Io sono la voce degli esiliati che grida nel deserto.
 
 
 
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22 aprile
Come riconoscere i Giusti?
Un uomo Giusto agisce perché ascolta il richiamo della sua coscienza, ama gli altri, la bellezza della vita, ma per questo suo amore paga sempre un prezzo più o meno pesante nella sua esistenza e per questo suo ruolo noi siamo chiamati ad esprimere pubblicamente la nostra gratitudine. Non esisterà mai una tipologia esaustiva degli uomini Giusti, perché nel corso della storia e in ogni contesto appaiono sempre figure nuove, capaci con la loro coscienza e la loro capacità di giudizio di anticipare il corso degli avvenimenti.
 
Leggi l’editoriale di Gabriele Nissim, Moshe Bejski e la speranza possibile.
 
Ascolta la storia Il Principe di pietre preziose.
Un racconto di Rabbi Nachman, teologo e rabbino ucraino fondatore della tradizione chessidica di Breslavia. Le sue parabole hanno finalità pedagogica. Al centro del suo pensiero c’è l’invito a essere sempre contenti, non lasciarsi mai abbattere e non avere paura.
La lettura è dello scrittore Francesco Cataluccio.
23 aprile
Nell'ambito del percorso di riflessione storiografica, come si è elaborata l'idea di confrontare la Shoah con gli altri genocidi del Novecento e del secolo che stiamo vivendo? Oggi ti proponiamo una video-lezione sulla comparazione dei genocidi, dagli Herero agli stermini dei giorni nostri, a cura della storica Anna Foa.
 
Scopri l’approfondimento sul genocidio Herero.
Leggi l’analisi di Yair Auron, storico e docente alla Open University d’Israele, Prospettive ebraiche e israeliane per la prevenzione dei genocidi.
24 aprile: accadde oggi
24 Aprile 1915 - 24 Aprile 2020, oggi ricorre il 105° anniversario del Genocidio degli Armeni. Nel corso della Prima guerra mondiale si compie, nei territori dell’Impero ottomano, il genocidio del popolo armeno. Il governo ultranazionalista dei Giovani Turchi, emanazione del partito “Unione e Progresso”, sceglie di turchizzare l’area anatolica e decide di deportare e sterminare l’etnia armena presente nel territorio fin dal 7° secolo a.C, integrata ma non assimilabile. Il genocidio degli armeni viene oggi considerato il prototipo dei genocidi successivi.
 
Ti proponiamo il video di Pietro Kuciukian, Console onorario della Repubblica d’Armenia in Italia, sul I quaranta giorni del Mussa Dagh di Franz Werfel (leggi la sua biografia).
Ascolta il percorso Armenia, sull’adioguida del Giardino dei Giusti di Milano.
Ti consigliamo la lettura del libro Voci nel deserto di Pietro Kuciukian, Guerrini, Milano, 2000.
 
Per questa sera ti consigliamo la visione del film, La masseria delle allodole di Paolo e Vittorio Taviani del 2007. Un film drammatico che racconta la tragica vicenda della famiglia Avakian, che vive nella Masseria delle allodole. I maschi sono uccisi brutalmente, le donne e i bambini deportati prima di essere a loro volta eliminati. Il tutto avvolto in una cappa di silenzio, favorito dalla concomitanza della Prima guerra mondiale.
27 aprile: accadde oggi
Il 27 aprile del 1988 morì Valerij Legasov, chimico sovietico che con le sue pronte decisioni mitigò i danni del terribile incidente nucleare di Chernobyl, giocando un ruolo fondamentale sia nel team che gestì l’emergenza, sia nelle successive indagini sulle cause dello scoppio. Legasov dal 6 marzo 2020 è onorato con una targa al Giardino dei Giusti di Milano.
 
Guarda il video su Legasov.
Leggi alcuni stralci dei messaggi lasciati da Valerij Legasov sul disastro di Chernobyl, prima della sua tragica scomparsa. È mio dovere dire quello che so”.
 
Ti proponiamo l’articolo Cosa fu Chernobil, trent’anni fa, dello scrittore Francesco Cataluccio.
Ti consigliamo anche la lettura del suo libro Chernobil, Sellerio Editore Palermo, 2011.
28 aprile
Cosa significa salvare la memoria attraverso l’arte?
Nel corso della Storia è spesso accaduto che, durante guerre o scontri, si passasse anche per la demolizione della memoria e del patrimonio culturale. Anche in questo campo, ci sono stati dei Giusti che hanno cercato di opporsi alla cancellazione dell'identità culturale dei popoli.
Ti proponiamo la seconda parte della lezione di Cristina Miedico, esperta in politiche culturali - Fondazione Scuola del Patrimonio dei Beni e delle Attività culturali, I Giusti e la tutela del patrimonio culturale.
 
Guarda anche:
la terza parte - I musei, presidi di memoria
 
Scopri la storia di Abdel Kader Haidara, bibliotecario maliano che nel 2012 insieme ai suoi colleghi salvò 350mila antichi manoscritti dalle forze di Al Qaeda.
 
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