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Una pillola per attraversare il confine

È controllo delle nascite etiopi in Israele?

Trattamenti medici invasivi effettuati di nascosto o contro la volontà delle donne etiopi. Con l'obiettivo di renderle sterili. È quanto denunciato dal quotidiano israeliano Haaretz, che si basa sull'ammissione di una fonte governativa.

La notizia era già stata annunciata da un programma televisivo del canale IETV, attraverso la testimonianza di 35 etiopi che mentre si trovavano nei centri di transito, in attesa di ricevere l'autorizzazione ad entrare nello Stato di Israele, sono state obbligate ad assumere un contraccettivo come condizione necessaria all'ingresso nel Paese.


Israele ha sempre negato una politica di controllo o limitazione delle nascite della popolazione etiope, ma in questi giorni il direttore generale del Ministero della Salute Ron Gamzu ha riconosciuto che la somministrazione di alcuni farmaci è realmente avvenuta. In una lettera inviata ai medici del campi profughi, Gamzu ha richiesto "di non rinnovare le prescrizioni per il Depo-Provera a donne di origine etiope qualora ci siano dei dubbi che possano non capire le conseguenze del trattamento".


Il Depo-Provera non è un semplice anticoncezionale, ma un farmaco altamente invasivo che può determinare una drastica diminuzione della densità ossea e un alto rischio di sterilità una volta interrotta l'assunzione. Il suo principio attivo è infatti lo stesso utilizzato per la castrazione chimica degli stupratori in alcuni paesi.


L'attivista israeliana Hedva Eyal, di Woman to Woman, ha dichiarato che tale pratica discriminatoria è specificamente diretta al controllo delle nascite in una comunità, quella etiope, che è nera e povera. Lo stesso premier Netanyahu ha affermato nel 2102 che "l'arrivo di immigrati dall'Africa è una minaccia per l'esistenza della democrazia di Israele". 


I dati demografici confermano questa ipotesi: il tasso di natalità della comunità falascia (ovvero della popolazione di origine etiope che vive in Israele) negli ultimi 10 anni è diminuita del 50%.

1 febbraio 2013

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