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A Timor Est governo e Chiesa locale impegnati contro il Covid-19

pochi contagi, nessun decesso in uno dei paesi più poveri in Asia

Casi di coronavirus: 24. Decessi: zero. Guariti: 20. È il bilancio dell’epidemia a Timor Est, piccolo Paese del sud-est asiatico (1,3 milioni di abitanti) che dal 21 marzo, giorno della scoperta del primo caso di positività al virus, è riuscito a contenere l’epidemia e a evitare vittime chiudendo progressivamente gli accessi dall'estero.
L’8 febbraio ha posto limitazioni all’ingresso di non-residenti che avevano viaggiato in Cina di recente, il 18 marzo ha esteso il divieto a chi proveniva da Cina, Iran, Italia e Corea del Sud e infine il 13 aprile ha chiuso i confini.
Le restrizioni alla vita sociale, scattate il 21 marzo, sono state prorogate fino alla fine di maggio, e il 28 marzo è stato imposto lo stato di emergenza, misura non facile in un Paese tra i più poveri dell’Asia, indebolito da una lunga fase di instabilità politica, che ostacola le riforme necessarie per ridurre la povertà, eliminare la corruzione e sviluppare l'utilizzo delle risorse energetiche (petrolio e gas).

Timor Est, la più giovane democrazia in Asia dopo la conquista dell’indipendenza nazionale dall’Indonesia nel 2002, ha trovato un forte alleato nella Chiesa cattolica locale (i cui fedeli sono il 95% circa degli abitanti) e nell'Arcivescovo Virgilio do Carmo da Silva, che in un incontro con il Primo ministro José Maria Vasconcelos ha annunciato la creazione di una speciale task force pastorale per dare assistenza materiale, psicologica e spirituale alle persone in difficoltà.

"L'iniziativa è stata presa per rispondere alle richieste del 'Centro di Gestione Integrata della Crisi', per dare sostegno alle persone in quarantena o isolate”, ha dichiarato l’Arcivescovo in una conferenza stampa la scorsa settimana. La squadra di intervento pastorale, composta da sacerdoti e membri di ordini religiosi, lavorerà con la Caritas nel fornire aiuto alle famiglie povere sottoposte a quarantena e blocchi. Anche i fondi donati dalla Chiesa coreana per una nuova nunziatura saranno dirottati sulla lotta contro la pandemia.

Dall'inizio dell'epidemia l'Arcidiocesi della capitale Dili ha sospeso le messe pubbliche e le altre attività pastorali, disponendo che le celebrazioni liturgiche siano trasmesse via tv, radio e attraverso i social media, riferisce l'Agenzia Fides. A Pasqua l’Arcivescovo da Silva aveva detto che "celebrare la Pasqua in mezzo alla pandemia di Covid-19 invita tutti noi a mettere da parte i nostri interessi personali, di gruppo o di partito e a creare unità per combattere il virus”.
La Chiesa ha esortato i cittadini ad aiutare il governo: "se tutti hanno la consapevolezza e la disciplina per tutelare la propria salute, saremo in grado di spezzare la catena della diffusione di questo virus mortale" ha spiegato l'Arcivescovo, invitando poi il governo a mantenere la promessa di fornire 100 dollari in aiuti a tutte le famiglie colpite da Covid-19. "Aiuterà ad alleviare l'onere per le famiglie che rimangono a casa durante la pandemia", ha detto nel discorso ripreso da Vatican News.

Il Primo ministro Vasconcelos, conosciuto anche con il nome di battaglia Taur Matan Ruak, è stato Presidente della Repubblica, capo dell’esercito di Timor Est e ultimo comandante delle Forze Armate di Liberazione Nazionale, che lottarono contro l'occupazione indonesiana dell'isola dal 1975 al 1999). In febbraio si era dimesso a causa dell'impossibilità di far approvare il bilancio 2020, ma un mese fa ha ritirato le dimissioni per tornare a guidare il Paese durante questa dura crisi e coordinare l’utilizzo del fondo da 250 milioni di dollari stanziato per l'acquisto di medicinali e attrezzature sanitarie e l'installazione di strutture per la quarantena e l’isolamento.

Quasi tutti i casi attivi di Covid-19 sono stati trovati tra gli studenti che erano entrati attraverso il confine terrestre con l'Indonesia ed erano stati messi in quarantena a Dili.
Le autorità sanitarie attendono l'esito dei test per 92 casi sospetti, mentre 622 persone sono risultate negative al coronavirus. In totale sono 127 i pazienti in isolamento obbligatorio, 42 quelli in quarantena volontaria, 2.059 i cittadini che hanno già concluso le due settimane di quarantena, secondo i dati del Centro di Gestione Integrata della Crisi (CIGC).

Timor Est (nome ufficiale Repubblica Democratica di Timor Est) è stata una colonia portoghese fino al 1975 ed è divenuta indipendente il 19 maggio 2002, dopo la fine della guerra contro l'Indonesia, che aveva occupato militarmente il suo territorio. Il referendum, tenuto nel 1999 sotto l'egida dell'ONU, diede una larga vittoria agli indipendentisti ma fu seguito da una violenta reazione delle forze indonesiane, bloccata dall'arrivo di un contingente di pace delle Nazioni Unite, che amministrarono provvisoriamente il Paese fino al 2002.

Viviana Vestrucci, giornalista

7 maggio 2020

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