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Anas, il clown morto sotto le bombe ad Aleppo

si vestiva da pagliaccio per far sorridere i bambini nonostante la guerra

La guerra è causa di lutti e depressione. Lo aveva scritto ad esempio Susan Sontag, che andava a Sarajevo per aiutare le persone che vivevano sotto assedio a gestire lo stress attraverso la pratica teatrale. 

Anas era un ragazzo di 24 anni siriano che aveva deciso di travestirsi da pagliaccio per far sorridere i bambini di Aleppo, la Sarajevo di questi anni 2010, che secondo l'ONU in breve tempo potrebbe diventare un "cimitero a cielo aperto".

Anas è morto martedì 29 novembre colpito da una bomba, forse di Assad, visto che quando è stato colpito si trovava nella parte di città dove le truppe regolari stanno riacquistando terreno. 

Anas faceva parte dell'associazione Space for Hope ("spazio per la speranza"), che ad Aleppo cerca di alleviare la sofferenza di bambini e adulti in molti modi, durante questa guerra civile ormai sempre più internazionalizzata che ha mietuto 400.000 vittime in oltre cinque anni, senza contare i morti degli attentati terroristici compiuti all'estero dai gruppi jihadisti.

Space for Hope collabora con 12 scuole di Aleppo. Anas al-Basha faceva divertire ogni giorno oltre 300 bambini, molti dei quali hanno perso uno o entrambi i genitori. Lui si recava ogni giorno da questi bimbi con la massima umiltà, vestito con una grande parrucca arancione, un cappello giallo e il tipico naso rosso dei clown.

Anas aveva deciso di rimanere in città nonostante i suoi genitori fossero scappati da molto tempo. Faceva recapitare loro il suo stipendio e rimaneva ad Aleppo a lavorare come pagliaccio. Si era anche sposato di recente. La giovane vedova ora sarebbe intrappolata nella parte est di Aleppo. Secondo il quotidiano La Repubblica, Anas incarna il folle shakesperiano, che in realtà è una voce di verità e speranza, mentre i veri matti sono quelli che si sparano tra loro.

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