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Che cosa possiamo imparare dai “Buchi di c… di Paesi”

di Nicholas Kristof

Una delle migliori penne del New York Times, Nicholas Kristof, di origini rumene, spiega nel suo articolo del 17 gennaio perché i Paesi definiti dal Presidente USA Trump "dei buchi di c..." hanno molto da insegnarci, e spesso migliori risultati dell'America in campo economico, sanitario e sociale. Pubblichiamo l'intervento tradotto.

Nonostante l’invito di Trump a respingere gli immigrati da “certi buchi di c… di Paesi, le persone provenienti da quelle terre hanno davvero molto da insegnarci.

Iniziamo da un quiz:

Quale Paese è stato il primo al mondo a vietare le discriminazioni pubbliche contro i gay nella propria Costituzione?

A) La Norvegia
B) La Nuova Zelanda
C) Il Sud Africa

Risposta: è il cosiddetto “buco di c… di Paese, il Sud Africa”. Esso vieta anche le discriminazioni basate sul genere e sulla disabilità. Un giorno il mondo intero conoscerà una simile illuminazione.

Ed ecco alcuni altri esempi da cui possiamo imparare:

1. Il presidente della Sierra Leone ha impegnato il Paese ad assicurare un servizio sanitario pubblico ai bambini di meno di 5 anni e alle donne incinte, incluse le cure prenatali e l’assistenza al parto, anche se il sistema sanitario del Paese ha ancora problemi. Nel frattempo, in America questo tema non ottiene un’attenzione di pari livello, e le donne americane muoiono per complicazioni nel parto cinque volte più frequentemente di quelle britanniche.

2. Il Kenya è molto più avanti degli Stati Uniti nel denaro virtuale. In Kenya è facile trasferire soldi via cellulare e usare un telefono come conto bancario. Quasi tutti hanno un telefono cellulare, e l’88% degli utenti kenioti ha anche conti in banca su mobile. I kenioti non capiscono davvero perché gli americani siano così indietro nelle telecomunicazioni.

3. Il Rwanda potrebbe riuscire a eliminare il cancro del collo dell’utero prima dell’America, perché vaccina potenzialmente tutte le sue ragazze contro il papillomavirus umano che ne è la causa, e inoltre impiega procedure di screening per le donne più in là negli anni che non sono state vaccinate. Dovrebbe riuscire nel suo intento entro il 2020, mentre solo il 65% delle ragazze americane vengono vaccinate contro l’HPV, e una donna muore ogni due ore di cancro alla cervice negli USA.

“Mi piacerebbe che i genitori negli Stati Uniti si impegnassero a fondo proprio come quelli del Ruanda per fare vaccinare le loro figlie, così non conosceranno mai gli orrori del cancro del collo dell’utero”, ha dichiarato il dott. Seth Berkley, direttore esecutivo di Gavi, the Vaccine Alliance.

Certamente, mentre i leader africani hanno agito in modo molto deciso per aumentare i tassi di copertura vaccinale e salvare le vite, l’America ha un Presidente che ha ripetutamente avanzato dubbi sui vaccini.

4. Comprendendo l’importanza delle lingue in un mondo globalizzato, molti kenioti parlano inglese, Swahili e una lingua tribale, e i poliglotti sono comuni in tutta l’Africa. Per contro, c’è una vecchia barzelletta secondo la quale se chi parla tre lingue è trilingue e chi ne parla due è bilingue, chi ne parla una sola come si definisce? Un americano.

5. I dirigenti sanitari africani hanno fortemente promosso l’allattamento al seno per assicurarsi che i neonati inizino la vita nel modo più sano possibile. Così, mentre il 20% dei bebé americani viene esclusivamente allattato al seno nei primi sei mesi di vita, la cifra è di 42% nell’Africa sub sahariana e di uno stupefacente 87% in Ruanda.

6. I governi africani hanno coscienziosamente seguito le raccomandazioni della World Health Assembly per reprimere il marketing rivolto alle famiglie che scoraggia l’allattamento al seno, gli USA non hanno fatto niente in proposito. Da questo punto di vista, ipotizza Shawn Baker della Bill and Melinda Gates Foundation, “gli USA potrebbero beneficiare dell’assistenza tecnica del Botswana”.

7. La Nigeria garantisce al 93% delle famiglie l’accesso al sale iodato, per ridurre la carenza di iodio che causa disabilità mentale e anche il gozzo. Negli Stati Uniti, solo un po’ più della metà del sale venduto alle famiglie è iodato, e la carenza di iodio sta diventando più comune.

8. In un’epoca in cui gran parte del mondo sviluppato si oppone all’arrivo dei rifugiati, l’Uganda silenziosamente ne ha accolti più di un milione provenienti dal Sud Sudan. Analogamente, la regione di Diffa nel Niger è eroica nell’accogliere rifugiati dalla Nigeria del nord, e ora sta ridando una sistemazione ai rifugiati in percentuali straordinariamente alte, aiutando i nuovi arrivati invece di demonizzarli.

9. Nell’ultimo indice di Freedom House, gli Stati Uniti sono caduti nella classifica della libertà e della democrazia al di sotto di due Paesi africani, Capo Verde e le Mauritius. Entrambi riescono meglio a gestire le società multirazziali e possiamo imparare ancora una volta da loro.

10. L’economia che cresce più rapidamente al mondo è quella dell’Etiopia, secondo il World Economic Forum, con quelle della Tanzania e di Gibuti ai primi sei posti. Crescono tutti due volte più rapidamente dell’economia USA.

11. L’Amministrazione Trump potrebbe imparare qualcosa sulla diplomazia dal Botswana, che ha chiesto agli USA di spiegare per cortesia se gli USA considerino il Botswana un “buco di c…”. Nessuna spacconeria, nessuna minaccia militare, nessun tweet rude – ma l’osservazione è stata fatta.

12. Coloro che emigrano negli USA dall’Africa mostrano una passione per lo studio che può essere fonte d’ispirazione per tutti noi. Gli immigrati dall’Africa sub sahariana conseguiranno una laurea più probabilmente (39 per cento) degli americani nati in America (31 per cento). Questo alto livello di istruzione, confido, li rende cauti con gli insulti e gli stereotipi più detestabili diretti a interi continenti.

“L’Africa, come ogni continente, ha i suoi problemi,” osserva Ken Roth di Human Rights Watch. “Ma ha anche aree di eccellenza. Noi sminuiamo noi stessi quando attacchiamo intere nazioni con un epiteto invece di aprirci agli esempi positivi che rappresentano”.

19 gennaio 2018

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