Il sito I am your protector.org, che presenta le storie più toccanti di amicizia tra i migranti specialmente musulmani e gli altri popoli, ha ricevuto un po' di attenzione mediatica ultimamente. Ciò che forse molti non conoscono è la storia di uno dei suoi fondatori, Aziz Abu Sarah.
L'infanzia di quest'uomo trascorre a Gerusalemme in una famiglia palestinese, che viene sconvolta quando suo fratello di 9 anni è ferito dalla polizia israeliana che pensava lanciasse pietre e muore pochi giorni dopo per le ferite riportate.
Inizia allora quella che sarebbe potuta essere una carriera in un'organizzazione radicalmente anti-israeliana. In effetti è proprio ad al Fatah che il giovane Aziz si iscrive inizialmente quando, dice, "ero così arrrabbiato che l'unica cosa a cui riuscivo a pensare era la vendetta".
Aziz Abu Sarah a quell'epoca saltava anche deliberatamente le lezioni di ebraico, anche se era lingua obbligatoria a scuola, per odio verso il nemico. Fu solo dopo il liceo che si accorse che l'ebraico gli era necessario per poter trovare lavoro a Gerusalemme e iniziò a studiarlo, inizialmente controvoglia.
E fu qui che avvenne un piccolo miracolo. Alle classi di ebraico Aziz Abu conobbe degli ebrei simpatici, con cui fece amicizia. Anche la lingua, una volta affrontata invece che evitata, gli sembrò interessante. A poco a poco il ragazzo capì una cosa importante, come ha raccontato in seguito: "Potevo rimanere una vittima, dominata dalla persona che aveva ucciso mio fratello, oppure potevo prendere una strada diversa, più difficile, e superare la mia rabbia. Si tratta di una decisione che prendo ogni giorno, perché voglio continuare a trasformarmi, dice".
Oggi Sarah dirige il sito I am your protector.org e fa l'attivista a tempo pieno per la pace non solo tra ebrei e arabi, ma anche in generale tra i musulmani e i non musulmani, o tra i migranti musulmani e i cittadini dei Paesi d'accoglienza, che a volte sono anch'essi vittime dell'odio o delle fake news contro gli appartenenti ad altre culture.
Il sito I am your protector.org veicola le storie dei musulmani coraggiosi attraverso editoriali, podcast,interviste a ebrei e palestinesi che hanno perso parenti nel conflitto, ma hanno deciso di superare l'odio. Inoltre Abu Aziz dirige un centro in America dedicato alle religioni nel mondo e alla cultura della pace e della diplomazia. Tra i suoi progetti rientra anche un'attenzione al turismo responsabile, e Sarah ha già portato in Israele e Territori migliaia di turisti accompagnati da guide sia israeliane che palestinesi e con un focus sulla "diversità". Sta anche per scrivere un libro con un amico ebreo. C'è da augurarsi che molti nel mondo diano una risposta "resiliente" come la sua ai traumi che purtroppo tanti conflitti nel mondo causano a milioni di persone innocenti.