In Tunisia hanno vinto, in Egitto ancora no. Le donne egiziane infatti rischiano di vedere cancellati decenni di conquiste femminili dalla nuova Costituzione del Paese.
I salafiti e i Fratelli musulmani detengono la maggioranza all’interno dell’Assemblea costituente, e la formulazione degli articoli della nuova Costituzione riflette i precetti della tradizione islamica.
Sotto accusa un articolo, il 36, che regola i diritti tra i sessi. Come in Tunisia, i diritti delle donne rischiano di fare diversi passi indietro. L’articolo sotto ai riflettori recita: “le donne hanno uguali diritti rispetto agli uomini, in accordo con i precetti della tradizione islamica”. A preoccupare è proprio il diretto riferimento alla tradizione islamica, che non prevede le tutele attualmente garantite alle donne egiziane.
La modifica della Costituzione e dei diritti delle donne non è arrivata improvvisamente, ma è stata preceduta da diverse proteste contro le cosiddette “leggi di Suzanne”. L’ex first lady egiziana è entrata nel mirino della rivoluzione insieme al marito Mubarak, ma sul fronte dei diritti femminili era riuscita nel tempo a raggiungere importanti traguardi. Oltre alle leggi contro le spose bambine e la condanna delle mutilazioni genitali femminili, Suzanne aveva introdotto norme a favore delle donne divorziate.
La formulazione del nuovo articolo 36 mette in pericolo queste conquiste, collegando i diritti femminili con i principi della tradizione islamica. Basti pensare che il Corano contiene passi secondo cui una donna può sposarsi anche se non ha ancora raggiunto la pubertà.
Non sono solo i diritti delle donne ad essere messi in pericolo dalle norme della nuova Costituzione. L’Assemblea costituente, che tuttavia potrebbe essere dissolta il 9 ottobre in quanto scelta dal Parlamento sciolto nel giugno scorso, ha introdotto norme restrittive rispetto alla libertà di espressione, di ricerca scientifica e di culto.
Il tutto in un quadro generale sempre più preoccupante per i diritti umani. È di oggi la notizia di due bambini copti analfabeti arrestati perche accusati dall’imam locale di blasfemia, per aver orinato su una copia del Corano che avevano trovato tra i rifiuti nella zona in cui stavano giocando.