Maikel Nabil di 25 anni è diventato il primo prigioniero di coscienza dell'Egitto del dopo Mubarak per aver scritto che l'esercito subentrato all'ex dittatore è corrotto e prosegue le sue politiche repressive.
Sulla rivoluzione egiziana gravano alcune ombre. In Piazza Tahrir una giornalista americana ha subito uno stupro di gruppo al grido di "ebrea!". Le manifestanti donne sono state sottoposte dai militari a "test di verginità". Ora questo caso che secondo l'avvocato di Nabil, Adel Ramadan, "rappresenta un avvertimento per tutti i giornalisti, i blogger e gli attivisti per i diritti umani in Egitto che le loro proteste possono portarli dritti in un carcere militare".
Il blogger egiziano è accusato di avere insultato l'apparato militare e di avere diffuso informazioni false sulle forze armate. La portavoce della sezione Medioriente e Nordafrica di Human Rights Watch Sarah Leah Whitson ha dichiarato che si tratta di un "episodio sorprendente per un governo che afferma di voler portare la democrazia in Egitto" e di un "pericoloso precedente nella transizione post-Mubarak".
Egitto, tre anni di carcere per un blogger
aveva criticato i militari
12 aprile 2011
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Genocidi e crimini contro l'Umanità
la negazione del valore dell'individuo
La prima definizione giuridica in materia di persecuzioni di massa risale al 1915 e riguarda il massacro delle popolazioni armene da parte dei turchi, cui seguono i processi delle Corti marziali a carico dei responsabili. Nel Trattato di Sèvres del 1920 le Grandi Potenze usano i termini di crimini contro la civilizzazione e crimini di lesa umanità.
Al termine della seconda guerra mondiale, di fronte alla tragedia della Shoah, il Tribunale Militare del processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti stabilisce, in apertura, i crimini per i quali la Corte ha competenza...
Il 9 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva all’unanimità la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, considerato il più grave crimine contro l'Umanità.