Sarebbero stati ritrovati in una fossa comune a Deraa quaranta cadaveri, tra cui donne e bambini. Lo ha denunciato Radwan Ziadeh, attivista del Centro per i diritti umani di Damasco.
Il governo siriano, che nega l'esistenza di questa tomba collettiva, ha sequestrato i cellulari dei testimoni e ha impedito ai giornalisti di spostarsi attraverso il Paese. Tuttavia su YouTube sarebbero apparse le immagini raccapriccianti di questo teatro di massacri. I corpi sarebbero in decomposizione, seminudi e perfino mutilati.
Dopo che la notizia ha iniziato a circolare, è vietato ai civili cercare i loro familiari, che gli attivisti per la democrazia ritengono siano stati uccisi "dalla quarta divisione dell'esercito" guidata dal fratello del Presidente Assad. Sarebbero 700 le persone sparite da quando queste truppe sono entrate a Deraa lo scorso 25 aprile, per reprimere l'ondata di proteste contro il regime.