Amina aveva 15 anni quando è stata stuprata da un uomo di dieci anni più vecchio. Il padre lo ha denunciato per "circonvenzione di minore" (come prevede la legislazione marocchina) ma Mustapha per sfuggire alla pena ha deciso di sposare la sua vittima.
In Marocco infatti l'articolo 475 del codice penale permette a uno stupratore di contrarre matrimonio con la donna che ha violentato per evitare la condanna e il carcere. Mustapha e il padre della ragazzina hanno trovato un accordo che ha permesso le nozze.
La giovane è stata costretta a lasciare la sua casa per trasferirsi a Chourfa, nella casa dei suoceri. In questa realtà piccolissima Amina è stata isolata e insultata dalla famiglia di suo marito che la considerava "una prostututa", è stata costretta a convivere con l'uomo che l'ha violentata.
Amina voleva scappare da questa vita e non ha trovato altro modo di farlo che togliersi la vita bevendo veleno per topi.
LE PROTESTE
La sua vita non è spenta nel silenzio: in Marocco sono previste per sabato una serie di proteste contro l'articolo 475 del codice penale che gli attivisti definiscono "vergognoso".