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La Birmania dei perseguitati

i Rohingya, popolo "impuro" per il regime

Secondo la BBC l'etnia Rohingya della Birmania è "una delle più perseguitate al mondo". Si tratta di una piccola popolazione di fede islamica che abita da secoli l'Arakan, una regione nella parte occidentale del Paese. 



Quando i militari sono andati al potere nel 1962, hanno inaugurato una politica di "birmanizzazione" degli elementi etnici. Hanno privato i Rohingya della cittadinanza e della terra e hanno brutalmente cercato di convertirli al buddhismo. Con la complicità delle alte cariche dello Stato i Rohiingya sono stati ridotti in semi-schiavitù nei lavori pubblici e in generale nella società, dato che è stato loro vietato possedere immobili o terra e non possono neanche sposarsi o avere figli senza il permesso del governo. Le ONG europee e americane stimano che oltre 300 mila appartenenti a questo gruppo siano andati negli anni ad affollare campi profughi dove vivono senza cibo, né assistenza medica.


Un articolo del Guardian racconta di una ragazza appartenente a questa etnia che faceva la domestica in una famiglia del gruppo maggioritario. I suoi datori di lavoro l'hanno stuprata, picchiata fino quasi alla morte e hanno cercato di darle fuoco per simulare un decesso accidentale. È sopravvissuta, ma a parte i medici che l'hanno raccolta nel campo profughi di Lada non ha nessuno che si occupa di lei. Pare che sia solo uno dei molti casi di violenze efferate compiute dai birmani "puri" ai danni di questi perseguitati. 

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