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Myanmar: Il messaggio di pace di Suor Ann Rose

in ginocchio di fronte ai soldati per difendere i manifestanti

Dopo il golpe militare avvenuto in Myanmar il primo febbraio 2021, la situazione nel Paese in mano all’esercito è precipitata in un’emergenza umanitaria. Molti birmani, tantissimi sono estremamente giovani, stanno resistendo alla repressione violenta dei militari pesantemente equipaggiati. Secondo l’Associazione per l’assistenza ai prigionieri (App), gli arresti sarebbero già quasi 4000 e 802 i morti negli scontri, mentre per le Nazioni Unite sono oltre 250mila gli sfollati interni. La leader Aung San Suu Kyi è ancora in carcere e la giunta al potere ha dichiarato la legge marziale oltre che ‘gruppo terroristico’ il governo di unità nazionale e le altre organizzazioni che manifestano contro il golpe.

Il progetto di risoluzione proposto dal Liechtenstein e sostenuto dall’Unione Europea, dal Regno Unito e dagli Stati Uniti chiede di cessare immediatamente la violenza contro i manifestanti e rilasciare San Suu Kyi, il presidente Win Myint e tutti coloro che sono stati ingiustamente detenuti a partire dal colpo di Stato. L’Assemblea Generale dell’Onu, in aggiunta, sta valutando un embargo sulle armi alla giunta militare birmana, che per ora non sembra voler accettare un dialogo con la popolazione. È di ieri, inoltre, la denuncia che ha fatto il giro del mondo da parte di Miss Birmania che ha sfilato con un cartello Pray for Myanmar: “Stanno uccidendo la nostra gente come animali. Per favore aiutateci”.

In questa situazione in cui l’apertura al dialogo sembra impossibile, un gesto di pace dal grande valore simbolico si è fatto strada tra tanta violenza: è quello di Suor Ann Rose Nu Twang - religiosa che da 5 anni lavora nell’ospedale Mali Gindai di Myitkyina nel nord del Myanmar -, che a Myitkyina si è inginocchiata di fronte a una fila di soldati per chiedere loro di non colpire i manifestanti. La religiosa, autrice del libro Uccidete me, non la gente (Emi), si legge su Avvenire, ha denunciato il clima di terrore in cui le persone vivono nel Paese: “Coloro che si battono per la giustizia e dicono la verità - dice - sono arrestati, torturati e uccisi”. “Non esiste più il rispetto dei diritti umani. Siamo senza aiuti e spaventati.

“Io prego e spero che Dio salvi il popolo del Myanmar tramite quei leader politici internazionali che hanno a cuore il bene comune e l’umanità. Salvate il Myanmar. E fate presto. Abbiamo bisogno urgentemente di aiuto internazionale”, è l’appello di Suor Ann Rose, che si è detta grata a Papa Francesco per aver celebrato domenica 16 maggio una messa per i cittadini del Myanmar residenti a Roma.

Questa immagine di Ann Rose in ginocchio per cercare disperatamente di fermare le sofferenze della sua gente ha commosso il mondo in un momento in cui immagini di atrocità e guerra sono quotidiane. Ci ha ricordato Willy Brandt, il Cancelliere tedesco che si inginocchiò al Memoriale della Shoah di Varsavia per chiedere perdono agli ebrei d’Europa per le atrocità che subirono, pur non avendo colpa direttamente di ciò che la Germania, il suo Paese, fece loro. Due gesti che appartengono a contesti e motivazioni certamente diversi, ma che ci fanno capire quanto l’azione di un individuo può significare, fosse solo per aprire uno spiraglio di luce e umanità.

18 maggio 2021

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