"Prove schiaccianti" contro il dittatore sarebbero state trovate dai ribelli libici nei palazzi governativi durante l'assedio di Misurata. Lo afferma il quotidiano britannico Guardian, che elogia la scelta dei rivoltosi di conservare i "faldoni verdi che arrivano fino al soffitto" degli edifici che ospitavano le forze di sicurezza della città.
Durante l'assedio, scrive il giornale inglese, Gheddafi avrebbe dato ordine di "affamare la popolazione di Misurata, violare le Convenzioni di Ginevra sull'umano trattamento da riservare ai prigionieri di guerra" e perfino "rendere rosso" di sangue un lago vicino alla città. Il tutto sarebbe contenuto in questi documenti che saranno sottoposti al vaglio del procuratore dell'Aja Luis Moreno-Ocampo.
Il Guardian ospita anche un intervento del pm del caso Milosevic, Geoffrey Nice, secondo cui le prove documentali "possono essere utili sia all'accusa, sia alla difesa", oltre che, principalmente, "per assicurare alla giustizia i criminali" come accadde a Norimberga e non invece nel caso del dittatore serbo, il cui controverso processo non è mai giunto a conclusione.
(Foto di Antonio Milena/ABr)
Quando i ribelli non bruciano gli archivi
da Misurata prove schiaccianti contro Gheddafi

21 giugno 2011
Genocidi e crimini contro l'Umanità
la negazione del valore dell'individuo
La prima definizione giuridica in materia di persecuzioni di massa risale al 1915 e riguarda il massacro delle popolazioni armene da parte dei turchi, cui seguono i processi delle Corti marziali a carico dei responsabili. Nel Trattato di Sèvres del 1920 le Grandi Potenze usano i termini di crimini contro la civilizzazione e crimini di lesa umanità.
Al termine della seconda guerra mondiale, di fronte alla tragedia della Shoah, il Tribunale Militare del processo di Norimberga contro i gerarchi nazisti stabilisce, in apertura, i crimini per i quali la Corte ha competenza...
Il 9 dicembre 1948 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite approva all’unanimità la Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, considerato il più grave crimine contro l'Umanità.
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La storia
Jean-Sélim Kanaan
il giovane impegnato in missioni umanitarie caduto a Bagdad nell'attentato alla sede ONU