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Vanda, eroina indigena contro il Covid

la cura dei pazienti nella Foresta Amazzonica

Vanderlecia Ortega dos Santos

Vanderlecia Ortega dos Santos (Foto Reuters)

Dagli applausi dei cittadini di Whuan al termine della quarantena, ai disegni di Bansky, alle nomine dei Cavalieri al merito da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il mondo intero ha riconosciuto con immensa gratitudine il lavoro dei medici e degli infermieri nel fronteggiare la pandemia Covid-19. 

Con eguale gratitudine gli indigeni affetti da coronavirus di Parque das Tribos attendono nelle loro abitazioni Vanda, l’infermiera di 32 anni originaria della tribù witoto. Vanda, diminutivo di Vanderlecia Ortega dos Santos, è nata nel villaggio di Amatura nello stato di Amazonas, in Brasile. All’età di 20 anni si è trasferita a Manaus, dove si è formata come infermiera e ha iniziato a lavorare nelle cliniche della città curando i pazienti affetti da tumori della pelle.

Di fronte al drammatico aumento dei contagi Covid in Brasile, che ha coinvolto anche le 35 tribù indigene isolate a Parque das Tribos, Vanda ha scelto di indirizzare tutte le sue energie verso la cura degli indigeni che abitano questo territorio. Il suo primo paziente è stato Vincent, di etnia piratapuia, che all’età di 69 anni e affetto da coronavirus si rifiutava di ricevere le cure dell’ospedale di Manaus e desiderava morire nella sua capanna. Qualcuno in grado di gestire l’emergenza medica e di parlare la sua lingua doveva salvarlo: Vanda! È stata contattata e accompagnata presso la capanna di Vincent, dove ha spiegato all'uomo le conseguenze della malattia e l’urgenza di trasferirsi nell’ospedale di Manaus. Una volta effettuato il trasferimento, Vanda si è resa conto che nei villaggi le persone continuavano a morire e la sua battaglia contro il coronavirus non si sarebbe potuta fermare lì. 

Da allora ogni giorno si prende cura dei 40 casi sospetti, spostandosi da villaggio in villaggio a piedi, in macchina, sui muli, con una bicicletta o un trattore. Distribuisce antinfiammatori e altre medicine di base e spiega come attrezzare dei respiratori artificiali da pompare a mano, perché spesso i pazienti non respirano più ed avrebbero bisogno del ricovero in terapia intensiva. Oltre a sostenere le popolazioni indigene di Parques das Tribos con la sua presenza sul luogo, dando consigli utili per limitare i contagi, Vanda ha lanciato una raccolta fondi sui social network per recuperare strumenti igienici e cibo. Ha anche riunito un gruppo di donne in casa di sua madre capaci di fabbricare 30 mascherine al giorno, che vengono poi distribuite alle comunità.

Vanda non ha intrapreso una lotta solamente contro il virus, ma contro il genocidio delle tribù dell’Amazzonia. Il Covid è un ulteriore pericolo che si annovera tra quelli generati dalle politiche statali nei confronti delle comunità Indios, le quali da tempo difendono la propria Pacha Mama contro le invasioni, gli espropri e lo sfruttamento illegale delle risorse da parte dello stato brasiliano. Dietro questi crimini si nascondono feroci violenze che minano i diritti individuali e collettivi dei popoli indigeni e impediscono il mantenimento della loro esistenza. 

Ad oggi queste popolazioni non sono munite degli strumenti necessari per fronteggiare la pandemia, poiché il servizio sanitario brasiliano è completamento collassato e solo le cliniche private ampiamente diffuse in Brasile rispondo con efficacia all’ondata di contagi (mentre gli ospedali pubblici sono sovraffollati ed inefficienti). A questo va aggiunto il fatto che spesso le popolazioni indigene non hanno accesso all’acqua e il loro sistema immunitario risulta molto fragile a causa dell’isolamento - misura che ha inoltre indotto le ambulanze a rifiutare di inoltrarsi a Parque das Tribos per raggiungere i pazienti più gravi, perché le cliniche in cui potrebbero portarli distano molti chilometri. Il distanziamento sociale ha poi distrutto l’economia locale poiché molte donne indigene che lavoravano come collaboratrici domestiche presso le case di Manaus hanno dovuto interrompere le proprie attività, generando un aumento del tasso di fame e malnutrizione presso le proprie comunità.

In questo quadro, il negazionismo di Bolsonaro ha impedito l’elaborazione di politiche ad hoc per proteggere gli Indios. Mentre la comunicazione tra le forze statali e i villaggi dello stato di Amazonas peggiorano, risulta ormai chiaro che dall’interno della foresta amazzonica bisogna agire con tutte le forze per impedire il compiersi di un genocidio. In questo processo spiazzante Vanda, l’eroina indigena, rappresenta una risorsa preziosa per fortificare la resilienza di queste popolazioni.

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