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"Donne islamiche contro la sottomissione"

campagna in Inghilterra con l'hashtag #MakeaStand

Sul Foglio del 5 aprile 2016, Sergio Cau illustra il progetto per l'emancipazione femminile fondato da Sara Khan, una ragazza inglese di origine pakistana che rifiuta di portare il velo perché pensa che i predicatori islamici che lo propugnano siano "ossessionati dall'aspetto femminile". 

Il gruppo, chiamato Inspire, esiste dal 2009 ed è una delle massime organizzazioni britanniche per la difesa delle donne musulmane. Inizialmente si è occupato dei matrimoni forzati e del fenomeno delle mutilazioni genitali femminili. La Khan ha anche lavorato per ravvicinare giovani musulmani ed ebrei. 

Nel 2012, quando il Paese era particolarmente prostrato dal rischio terrorismo, Sarah Khan decise di inviare una lettera a tutte le scuole di Londra implorando le ragazze a non arruolarsi nell'Isis e smontando pezzo a pezzo la propaganda diretta alle ragazze dai propagandisti del Califfato. Da allora il suo gruppo è protagonista di battaglie di primo piano contro il fondamentalismo e il terrorismo

Il lavoro di Inspire si svolge soprattutto nelle scuole, ma oggi anche sui social network, con l'hashtag #MakeaStand, prendi posizione. La differenza con gli altri gruppi, che si occupano di lotta alla radicalizzazione, è che l'associazione della Khan cerca di sviluppare attivamente una "contronarrazione" alle interpretazioni estremiste dell'islam, soprattutto il wahabismo e il salafismo. 

La condizione delle donne musulmane viene considerata la cartina di tornasole del grado di estremismo delle società, anche occidentali: "più le donne sono empowered e consapevoli", ha spiegato la co-direttrice Kalsoom Bashir, "più il loro ruolo nella società è importante e più diventa facile contrastare l'estremismo. Nel mirino di Inspire c'è così anche la cosiddetta "occidento-fobia", e anche per questo il gruppo si è guadagnato il disprezzo di molti gruppi islamici che hanno visto, tra l'altro, in maniera negativa il supporto dell'associazione alle campagne anti-radicalizzazione del governo inglese.

Inspire non lavora per il governo Cameron, ma per Sarah Khan, si può collaborare, da donne musulmane, con qualsiasi governo e ritenere di avere diritto a ricevere l'insegnamento dei valori britannici (quelli per cui sono morti anche tanti musulmani nella seconda guerra mondiale, per esempio) nella scuola, "perché sono i valori universali di libertà e uguaglianza a cui tutti dovremmo ispirarci, anche e soprattutto nelle comunità musulmane". 

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