Genocidio Ruanda
Ruanda, un Paese nel cuore dell’umanità
Mauro Matteucci, responsabile del Giardino dei Giusti di Pistoia, ci ha inviato una toccante e intensa testimonianza del suo viaggio in Ruanda. Insieme alla moglie, Matteucci ha attraversato il Paese delle mille colline, incontrando i testimoni del genocidio del 1994, in un viaggio attraverso ferite non ancora rimarginate e storie di speranza.
Per un Giardino dei Giusti in Ruanda
Yolande Mukagasana, fondatrice di GARIRWA e testimone infaticabile del genocidio ruandese onorata nel Giardino dei Giusti di Milano, ha tenuto una cerimonia il 28 marzo scorso per commemorare i 21 anni dalla tragedia
Il ricordo del 7 aprile
Editoriale di Françoise Kankindi, presidente di Bene Rwanda
All’avvicinarsi del 7 aprile, noi ruandesi veniamo catapultati, nostro malgrado, nell’orrore immane del genocidio del 1994. Durante le cerimonie commemorative molti sopravvissuti vengono colti da malori, ed è un
…A cinque anni in fuga dal Ruanda
A soli 5 anni Bibi ha vissuto la tragedia del genocidio ruandese. Oggi è una giovane donna che sta finendo gli studi di medicina a Roma. La sua storia è raccontata nel libro Dall'inferno si ritorna (Giunti Editore) dell'inviata del Tg2 Christiana Ruggeri.
Il nuovo Ruanda
Sono passati 21 anni dall’abbattimento, nella notte tra il 6 e il 7 aprile 1994, dell’aereo del presidente Habyarimana, che diede il via al genocidio in Ruanda. Il Paese si presenta come la terza potenza africana, rivolta al futuro e alla ricostruzione. Ma quale spazio trova il passato in questo processo?
Le contraddizioni del presunto eroe del film "Hotel Rwanda"
Editoriale di Françoise Kankindi, Presidente dell'Associazione Bene-Rwanda
Ho seguito negli ultimi tempi le interviste e le conferenze tenute da Paul Rusesabagina in tante parti del mondo e sono profondamente colpita dalle evidenti contraddizioni insite nei messaggi dell’eroe,
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Ruanda 1994
lo sterminio dei tutsi e degli hutu moderati
Dal 6 aprile al 16 luglio 1994 si compie in Ruanda, piccolo Stato dell’Africa centrale, nella regione dei Grandi Laghi, il genocidio dei tutsi e degli hutu moderati per mano degli ultrà dell’Hutu Power e dei membri dell’Akazu.
La regione Ruanda-Burundi, esplorata a fine ‘800 dai tedeschi, viene affidata con mandato della Società delle Nazioni, nel 1924, al Belgio. Forti delle teorie fisiognomiche ottocentesche, i belgi si appoggiano, nello sfruttamento coloniale, all’etnia tutsi, che si era conquistata la corona intorno al XVI secolo, unificando il Paese e instaurando un regime monarchico di tipo feudale, sottomettendo gli hutu e i twa. Nel 1933 i belgi inseriranno l’etnia di appartenenza (hutu e tutsi) sui documenti di identità ruandesi.
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La storia
Damas Mutezintare Gisimba
direttore di un orfanotrofio, salvò più di 400 persone dalle milizie interahamwe