Genocidio Ruanda
Ruanda, la verità dopo 18 anni
Un rapporto di 400 pagine rivela i mandanti morali dell'abbattimento dell'aereo del Presidente ruandese Juvénal Habaryamana, che nel 1994 scatenò il genocidio dei Tutsi. Confutata l'ipotesi che i colpevoli fossero di questa etnia. Presentata una teoria sul ruolo del Generale Roméo Dallaire, il comandante della Missione ONU in Ruanda che cercò di fermare i massacri.
Ruanda, due ergastoli per genocidio
Matthieu Ngirumpatse ed Edouard Karemera sono stati condannati al carcere a vita dalla Corte internazionale istituita dall'Onu in Tanzania per giudicare i responsabili del genocidio del 1994. La loro condotta secondo la Corte ha portato a stupri di donne Tutsi e acquisti di armi da parte delle milizie Interahamwe.
Ruanda, ex sindaco condannato a 15 anni di carcere
Gregoire Ndahimana era sindaco della città di Kivumu, è stato condannato per aver dato ordine che una chiesa in cui si erano rifugiati i tutsi venisse rasa al suolo.
Corso sulla Shoah ai docenti ruandesi
Gli insegnanti del Museo dell'Olocausto americano Drew Beiter e Mark Gudgel hanno organizzato un seminario di tre giorni in Ruanda. È stata un'esperienza "indimenticabile", che ha fornito ai docenti del Paese delle Colline "maggiori strumenti per poter toccare argomenti ancora tabù a soli 17 anni dal genocidio".
Benvenuto, Presidente!
Yolande Mukagasana scrive a Gariwo: "Noi conosciamo il nostro Presidente. Non è un dittatore. È un grande capo di Stato che ama il suo Paese e il suo popolo. Ha orrore dell’ideologia genocida, e che i ruandesi possano ripiombare negli odi inesplicabili. È un Presidente che vorrebbe vedere il suo popolo e il suo Paese vivere liberi e noi lo siamo. Se l’Africa avesse almeno dieci Kagame almeno, potrebbe garantire un avvenire sicuro ai suoi figli. Che tutti gli africani lo sappiano e non si lascino ingannare".
Ruandese condannata per genocidio e stupro
Il Tribunale internazionale per il Ruanda ha condannato l'ex Ministro ruandese della condizione femminile Pauline Nyiramasuhuko all'ergastolo per genocidio e stupro. Si tratta della prima donna ruandese dichiarata colpevole di genocidio, ma non della prima donna giudicata da questa corte.
Ruanda 1994
lo sterminio dei tutsi e degli hutu moderati
Dal 6 aprile al 16 luglio 1994 si compie in Ruanda, piccolo Stato dell’Africa centrale, nella regione dei Grandi Laghi, il genocidio dei tutsi e degli hutu moderati per mano degli ultrà dell’Hutu Power e dei membri dell’Akazu.
La regione Ruanda-Burundi, esplorata a fine ‘800 dai tedeschi, viene affidata con mandato della Società delle Nazioni, nel 1924, al Belgio. Forti delle teorie fisiognomiche ottocentesche, i belgi si appoggiano, nello sfruttamento coloniale, all’etnia tutsi, che si era conquistata la corona intorno al XVI secolo, unificando il Paese e instaurando un regime monarchico di tipo feudale, sottomettendo gli hutu e i twa. Nel 1933 i belgi inseriranno l’etnia di appartenenza (hutu e tutsi) sui documenti di identità ruandesi.
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Il libro
Le ferite del silenzio. Testimonianze sul genocidio del Ruanda
Yolande Mukagasana, Alain Kazinierakis