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O Europa, o barbarie!

di Francesco M. Cataluccio

Da ieri ho l'amara sensazione che sia come se, da dietro una spesso sipario sul quale si staglia la nostra balzellante esistenza quotidiana, avesse cominciato a far capolino un mostro, che intende recitare il ruolo di protagonista nella distruzione dell'Europa.

Almeno 3 cittadini europei su 10 che, con il loro voto, fanno dell'odio e del razzismo la loro bandiera. Non hanno altri programmi se non quello di distruggere quel poco di Europa che abbiamo costruito, tra mille contraddizioni ed errori, in questi decenni del dopoguerra.

La maggioranza di essi sono convinti che la colpa del loro star male sia colpa degli "stranieri" (poveri o ricchi che essi siano!).

Si è fatto purtroppo assai poco per insegnare che un rumeno, un francese, un abruzzese, un catalano, un friulano sono tutti cittadini europei e come tali vanno trattati. E che un senegalese, un bengalese, un messicano, un cinese sono cittadini del mondo e quando vengono in Europa, e si attengono alle nostre leggi, vanno considerati europei a tutti gli effetti.

Penso che sia arrivato il momento di smetterla con i distinguo speciosi nelle discussioni pubbliche: chi odia e disprezza i "diversi da lui", vuole esser "totalmente padrone a casa sua" (quando gli fa comodo), e aspira a uno Stato autoritario che metta da parte le garanzie in nome dell'ordine e la sicurezza, è un FASCISTA.

"Fascista", come giustamente notava Umberto Eco, non è una definizione storica: oggi è un insulto che si merita chi ha certi comportamenti e idee che vanno contro la civiltà. E per questo se ne deve vergognare.

A nessuno deve essere permesso di superare, a causa di un suo anche comprensibile disagio economico e sociale, certi paletti di civiltà. Chi augura agli emigranti di morire affogati; chi non vuole ostentatamente stare seduto accanto a una persona di colore e la disprezza pubblicamente ("Tu non sei un razzista, sei uno stronzo!", disse una meravigliosa signora napoletana, poi premiata per questo dal Presidente Mattarella); chi organizza spedizioni contro i Rom, non deve godere di nessuna comprensione. È un barbaro fascista che va sanzionato, quando lo è attivamente (perchè così prevedono le nostre leggi), e disprezzato pubblicamente quando manifesta certe posizioni.

"Chi semina vento, raccoglie tempesta" dice giustamente un vecchio proverbio. Per troppi anni, in Europa, si sono tollerate parole, programmi, azioni di odio, che sono cresciuti nella quasi indifferenza, come delle erbacce inestirpabili nel rutilante prato di un prospero continente dalle tante facce (penso, ad esempio, con raccapriccio a come si è tollerato l'antisemitismo ringalluzzito nelle mie amate Polonia e Ungheria).

Questi vecchi-nuovi baldanzosi mostri vanno sconfitti con la Ragione, le Leggi e una Politica onesta e aperta (che tenga sempre come bussola i principi che devono, concretamente e costantemente, stare alla base dell'Europa: LIBERTÀ, UGUAGLIANA, FRATERNITÁ).

Francesco M. Cataluccio

Analisi di Francesco M. Cataluccio, Responsabile editoriale della Fondazione Gariwo

27 maggio 2019

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