Il direttore del Centro Irlandese dei diritti umani, William A. Schabas, ha scoperto negli archivi della Corte di Giustizia dell’Aja una dichiarazione ufficiale del governo USA del 1951 sul genocidio degli armeni. A seguito della seduta dell’assemblea generale dell’ONU sulla “Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del crimine di Genocidio” votata il 9 dicembre del 1948 con l’astensione del governo turco, il governo USA ha depositato le sue osservazioni per iscritto in questi termini:...oltre a ciò che è avvenuto durante la seconda guerra mondiale, la pratica genocidaria è avvenuta durante tutta la storia umana. La persecuzione romana dei cristiani, i massacri turchi degli armeni, lo sterminio di ebrei e polacchi, sono esempi del crimine di genocidio. Questo documento può dare nuovo vigore alla battaglia che si sta conducendo negli Stati Uniti per il riconoscimento ufficiale della verità storica del genocidio degli armeni del 1915 -1916 ad opera del governo dei Giovani Turchi.
A proposito di genocidi... il riconoscimento del genocidio armeno
editoriale di Pietro Kuciukian

Analisi di Pietro Kuciukian, console onorario d’Armenia in Italia
8 luglio 2008
Negazionismo
il nemico della verità dei genocidi
Una delle caratteristiche ricorrenti nei fenomeni genocidari è il tentativo dei persecutori di occultare le prove dei massacri e negare l'intenzione dello sterminio, attribuendone la responsabilità alle stesse vittime, con un'operazione pianificata di mistificazione della realtà.
Per attuare questo disegno risulta fondamentale piegare il linguaggio alle proprie esigenze. I nazisti ponevano un'attenzione maniacale all'uso di termini "neutri" per descrivere, non solo all'esterno, ma anche fra loro, la politica antiebraica: "soluzione finale" anziché sterminio, "trasporto" piuttosto che "deportazione"; gli stessi artifici linguistici utilizzati dagli autori del primo genocidio del XX secolo.
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Intervento del console armeno Pietro Kuciukian
durante la cerimonia al Giardino dei Giusti di Milano