Poco prima che Obama fosse rieletto abbiamo visto su Internet che alcuni esperti di Diritti umani avevano preparato un vademecum sul rispetto dei diritti fondamentali diretto al futuro Presidente USA. L'idea ci è piaciuta moltissimo e abbiamo scritto a John Bradshaw, che si è occupato del Consiglio di prevenzione dei genocidi (Atrocities Prevention Board, APB) istituito da Obama nel suo precedente mandato.
Bradshaw dirige il progetto Enough, che si batte per fermare e prevenire i crimini contro l'umanità in Africa. Anche questa circostanza ci sembra importante, in un momento in cui sono molto sentite le tragedie in atto in Congo, Mali e Sudan. Abbiamo così deciso di stringere un po' i contatti con il progetto Enough, cominciando a pubblicare una sua presentazione.
Ci preme anche ricordare che questo progetto ha la capacità di coinvolgere personalità popolari presso il grande pubblico come John Prendergast, un famoso giocatore di baseball americano che si dedica alla prevenzione dei genocidi in Africa, aiutando molte persone e sfatando il mito per cui oggi, come ha scritto di recente il New York Times, il mondo sarebbe "stanco di parlare di diritti umani". Ecco quanto ci hanno scritto Patricia Garrity e Niccole Rovero del progetto Enough.
"Al giorno d’oggi, oltre ai combattimenti che hanno luogo in
Siria, assistiamo a conflitti brutali nella Repubblica Democratica del Congo,
in Sudan e nelle aree dell’Africa Centrale devastate dall’Esercito di
Resistenza del Signore di Joseph Kony, che continuano a causare centinaia di
migliaia di vittime e di sfollati, soprattutto donne e bambini. Questo tipo di
conflitti travalica i confini e perpetua l’instabilità regionale, assorbendo le
risorse diplomatiche, umanitarie e talvolta militari degli USA. Per affrontare
questi conflitti cruciali, si è formata una coalizione di soggetti– attivisti
studenteschi, gruppi per la difesa dei diritti umani ed ex politici – per
lavorare a una fine duratura dei peggiori conflitti del mondo. Noi del progetto
Enough lottiamo per porre fine ai genocidi e ai crimini contro l’umanità,
concentrandoci sulle aree dove si verificano alcune delle più gravi atrocità su
scala globale. Enough conduce ampie ricerche sul campo in Paesi devastati dai
genocidi e dai crimini contro l’umanità. concepisce politiche che possano
praticamente essere attuate per affrontare queste crisi e condivide strumenti idonei
per contribuire a stimolare i cittadini e i gruppi che si battono per cambiare
le cose. Attraverso il lavoro con cittadini, difensori dei diritti umani e
politici interessati, ci adoperiamo per prevenire, mitigare e risolvere le
crisi.
Oltre a definire politiche e strategie, Enough crede nella
possibilità di coinvolgere giovani attivisti nelle richieste di cambiamento.
Attraverso la campagna Raise Hope for Congo (RHFC) e il Darfur Dream Team
Sister Schools Program (DDT), Enough stimola i giovani a essere in prima
persona i cambiamenti che cercano. Raise Hope for Congo mira a costruire una
comunità stabile e pluralistica di attivisti che si dedichino in futuro a
difendere i diritti umani di tutti i cittadini congolesi e si adoperino per
fermare il conflitto nel Congo orientale. RHFC sta costruendo un movimento dal
basso di attivisti negli USA e in Congo,
che domandano la fine della guerra e delle violenze sessuali in Congo
orientale. Il Darfur Dream Team Sister Schools Program è un’iniziativa che
connette le scuole medie, superiori e le università con le scuole presenti in
12 campi profughi nel Ciad orientale. Questo progetto mira a fornire
un’istruzione di qualità a ogni bambino rifugiato del Darfur e a sviluppare
contatti personali tra gli studenti del Darfur e degli USA, per promuovere la
comprensione reciproca.
Lungo la storia, nel Ruanda, in Bosnia, e più recentemente
in Darfur, il governo USA ha promesso solennemente di non stare più a guardare
i genocidi, ma noi abbiamo lottato perché questa promessa fosse mantenuta
attuando una strategia efficace. Ad aprile il Presidente Obama ha annunciato al
Museo dell’Olocausto degli Stati Uniti l’istituzione di un Consiglio per la
prevenzione delle atrocità (Atrocities Prevention Board o APB), che ha il
mandato di utilizzare mezzi civili come la diplomazia e lo sviluppo per
incrementare la capacità del governo di individuare e reagire rapidamente ai
primi segni di crimini di massa. Consultandosi con le organizzazioni della
società civile l’APB è chiamata a sostenere la prevenzione multilaterale dei
conflitti, il peacekeeping e le capacità di costruzione della pace; di
perfezionare lo Stato di diritto e la sicurezza dei civili; e di integrare la
prevenzione dei genocidi e la prevenzione di più lungo termine dei conflitti.
Al progetto Enough abbiamo applaudito l’iniziativa del
Presidente di lavorare con tutte le organizzazioni che fanno parte della
missione di realizzare la promessa di non fare accadere “mai più” certi
crimini. Il nostro cofondatore John Prendergast si è felicitato con il Presidente dichiarando: “Questo di istituire una
reazione più decisa alle atrocità di massa è un passo cruciale per
l’amministrazione Obama”. Il nostro Direttore esecutivo John Bradshaw ha
affermato che la prevenzione dei crimini di massa e dei genocidi è un interesse
nazionale chiave. “È un passo avanti storico, ma il Consiglio per la
prevenzione delle atrocità realizzerà il proprio potenziale e avrà un impatto
reale sul campo nelle aree dilaniate dai conflitti solo se riuscirà a
coinvolgere i principali attori politici”. Mentre noi continuiamo a lavorare
per vedere la fine dei peggiori conflitti del mondo, il Progetto Enough
continua a innovare, informare e richiedere soluzioni durature".
Il progetto Enough e l'impegno a prevenire i genocidi
di Patricia Garrity e Niccole Rovero
22 novembre 2012
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Prevenzione delle persecuzioni
la memoria, i Giusti, l'impegno internazionale
La prevenzione dei genocidi e più in generale dei crimini contro l'Umanità è all'ordine del giorno della politica internazionale dopo le tragedie del Novecento in Europa e l'apertura di altri fronti di persecuzione e di sterminio nel mondo. La sensibilità degli Stati è cresciuta con l'entrata nel nuovo millennio, ma rimane ancora molto limitata e troppo spesso impotente.
Daniel J. Goldhagen, autore del famoso saggio I volenterosi carnefici di Hilter, nel successivo Peggio della guerra: lo stermini di massa nella storia dell'Umanità, conia un nuovo termine - eliminazionismo - per indicare tutte le forme di sterminio di massa, sottolineandone il carattere politico, di scelta lucidamente operata dai carnefici per ricavarne un vantaggio di potere.