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Muore a 79 anni Cherif Bassiouni

uno dei padri del diritto internazionale sui crimini di guerra

Si è spento il 25 settembre nella sua casa di Chicago il giurista egiziano-americano Cherif Bassiouni, uno dei padri della Corte Penale Internazionale per i Crimini nella ex Jugoslavia. 

Nato in Egtto 79 anni fa in un'influente famiglia musulmana, fu inviato - secondo la testimonianza della figliastra Lisa Capitanini - a studiare dai gesuiti. Da loro avrebbe appreso un comportamento irreprensibile e improntato a un grande contegno. 

Divenne un importante giurista, con cattedre negli Stati Uniti e oltre 35 libri firmati - senza contare gli innumerevoli articoli specialistici. 

Negli anni '90, Bassiouni fu fortemente colpito dai crimini che avvenivano contro i musulmani in Bosnia. Decise di darsi anima e corpo a denunciare il genocidio e scrisse un rapporto molto dettagliato sulle uccisioni, gli stupri e i saccheggi commessi contro i bosgnacchi dalle truppe di Mladic. Il "rapporto Bassiouni" fu alla base della decisione ONU di istituire il Tribunale Internazionale per giudicare i Crimini nella ex Jugoslavia

Bassiouni ha scelto una via pacifica per reagire alle violenze e alle discriminazioni che hanno colpito i suoi correligionari: quella della cooperazione, dello studio e del diritto. Si è impegnato con queste "armi" anche per cercare di ottenere il ritiro delle truppe americane in Afghanistan.

La sua vita e la sua opera contribuiscono alla vasta gamma di attori del processo democratico in tutte le sue forme: intellettuale, giuridisdizionale e politico.  

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