Era il numero 4 della lista Wiesenthal, l'elenco dei criminali nazisti ancora in vita più ricercati. Hans Lipschis, 93 anni, è stato arrestato dalla procura di Stoccarda nella sua casa di Aalen, in Germania, con l'accusa di complicità in crimini di guerra compiuti quando era uno dei guardiani di Auschwitz.

Il sospettato, giudicato da un medico in grado di sostenere il regime carcerario, si trova ora in custodia cautelare poiché le autorità temono il rischio della sua fuga a Chicago, dove risiede la figlia. Emigrato negli Stati Uniti dopo la guerra, Lipschis era stato espulso dal Paese nel 1983 proprio per aver nascosto il suo passato nazista.

Di origine lituana, Lipschis ha prestato servizio tra le SS nel periodo 1941-45. L'uomo ha dichiarato di aver lavorato soltanto come cuoco ad Auschwitz, ma il Centro Simon Wiesenthal, che ha redatto la lista e ha compiuto accurate ricerche sul suo passato, assicura che Lipschis era impiegato anche nella vigilanza. Per lo stesso motivo era stato in passato al centro delle indagini sui crimini nazisti di Ludwigsburg, ma allora non era stato provato un coinvolgimento diretto.

L'episodio segue la pubblicazione, da parte del Centro per l'individuazione dei crimini nazisti di Ludwisburg, di un elenco di 50 presunti ex guardiani di Auschwitz-Birchenau ancora in vita, che presto saranno incriminati per concorso in omicidio.

Nel 2011 un guardiano di Sobibor, John Demjanjuk, è stato condannato a 5 anni di carcere per  per complicità nella morte di quasi 30.000 ebrei.

Il "cacciatore dei nazisti" francese, Serge Klarsfeld, vicepresidente della Fondazione per la Memoria della Shoah, ha dichiarato che in casi come questi sono sempre necessarie prove e documenti per incriminare i colpevoli, aggiungendo che: "La giustizia tedesca ha avuto la possibilità di giudicare i guardiani dei campi dopo la guerra, ma non lo ha fatto".