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In ricordo di mio padre, Dott.Ho Feng Shan

Di Ho Manli

Ho Manli al Giardino dei Giusti

Ho Manli al Giardino dei Giusti

Proponiamo di seguito il discorso di Ho Manli, figlia del Console Ho Feng Shan, pronunciato in onore di suo padre alla cerimonia al Giardino dei Giusti di Milano il 14 marzo 2018. Il diplomatico che si impegnò nel soccorso degli Ebrei, fornendo loro passaporti cinesi per fuggire dalle deportazioni, in quest'occasione è stato celebrato con il titolo di Giusto nel Giardino del Monte Stella di Milano. 

Buongiorno a tutti! È un privilegio per me rappresentare mio padre, il console Ho Feng Shan, davanti a voi. Grazie mille per questo onore!

È straordinario che questa commemorazione cada proprio nell’ottantesimo anniversario dell’inizio dello sforzo diplomatico per salvare gli ebrei dalla Shoah.

Mio padre fu il primo diplomatico straniero a farlo, esattamente un mese dopo lo scatenarsi del terrore e della persecuzione nazista con l’annessione dell’Austria alla Germania nel marzo 1938. Mio padre, allora Console Generale cinese a Vienna, rilasciò agli ebrei migliaia di visti con destinazione Shanghai, per farli sfuggire a morte certa. In questo modo, rese la città di Shanghai un miraggio di salvezza per molti di loro.

Mio padre ignorò gli ordini dei suoi superiori e le minacce delle autorità naziste per seguire la sua coscienza. Durante la sua vita non sollecitò né ricevette alcun riconoscimento per la sua opera di salvataggio. Infatti, raramente parlò del suo incarico a Vienna. Non incontrò mai più le persone che aveva salvato, molte di loro non seppero mai nemmeno il suo nome.

Solo dopo la sua morte nel 1997, e per puro caso, ho iniziato a fare ricerche e a documentarmi sul suo gesto di umanità, riportandolo alla luce. Nel 2000 mio padre è stato riconosciuto Giusto tra le Nazioni a Yad Vashem per il suo coraggio.

Mio padre si sarebbe stupito di tutti i riconoscimenti che gli sono poi stati tributati. Per lui la ragione per fare ciò che ha fatto è semplicemente questa, come ha detto: “vedendo il tragico destino degli Ebrei è naturale provare profonda compassione e, dal punto di vista dell'umanità, sentirsi in dovere di aiutarli”.

Oggi, con questa cerimonia dedicata ai “I Giusti dell’accoglienza. Oltre i confini per abbattere i muri”, mio padre entra nell’unico pantheon di Giusti del passato e del presente, che sono stati onorati per la capacità di trascendere le loro diverse origini e culture, realizzando la capacità che tutti noi possediamo, di far agire la nostra umanità.

Essi ci lasciano un’eredità che non solo ci serve da lezione per i momenti di deriva umanitaria e di disordine morale, ma ci regala speranza e conforto. Vorrei prendere in prestito un midrash - commento rabbinico di antichi testi ebraici - che esprime nel modo migliore questi sentimenti.

“Il sole sorge ancora. Il sole tramonta ancora.

Prima che il sole di una persona giusta tramonti,

Dio farà si che quello di un altro Giusto sorga.”

Grazie!

Ho Manli, figlia del Console Giusto Ho Feng Shan

Analisi di

14 marzo 2018

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