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L'etnologa e l'attivista nell'"inferno delle donne"

due donne francesi da Ravensbrück al Panthéon

Quattro resistenti francesi entrano il 27 maggio 2015 al Panthéon, il memoriale parigino dove vengono ricordati militari, scrittori e Giusti che si opposero al male nelle due guerre mondiali. Si tratta di Géneviève de Gaulle Anthonioz, Germaine Tillon, Pierre Brossolette e Jean Zay

I primi tre erano legati a un gruppo partigiano che aveva sede presso il Musée de l'Homme di Parigi. Le due donne in particolare erano entrate nella Resistenza dopo il discorso di Pétain del 17 giugno 1940, in cui il Maresciallo collaborazionista assumeva il governo della Francia dopo l'invasione delle forze dell'Asse, e sono entrambe sopravvissute al lager di Ravensbrück, detto "l'inferno delle donne". 

Gli uomini, Pierre Brossolette e Jean Zay, sono invece morti durante la guerra e la prigionia - il primo si suicidò in carcere per evitare di essere costretto a rivelare i nomi dei compagni sotto tortura. 

A Ravensbrück vennero internati nel corso della guerra 132.000 donne e bambini di nazionalità diverse, inclusi ebrei, rom e sinti. Decine di migliaia furono uccisi nella camera a gas allestita a fine del 1944 nel lager. Le condizioni erano disumane. 

Germaine Tillon, nata nel 1907, è un'etnologa. Prima della guerra è una delle prime donne a recarsi in Algeria a studiare le popolazioni berbere, viaggiando spesso da sola a cavallo. Lavorerà al Musée de l'Homme, occupandosi di etnografia e dando vita a un circolo di partigiani che ruota intorno a questa istituzione culturale. 

Tradita da un sacerdote, l'abate Alesch, che fa il doppio gioco per il Ministero degli Esteri tedesco, nel lager compone un'operetta che ha protagonista le Verfügbar, nel gergo nazista le prigioniere ribelli che si rifiutavano di lavorare per la macchina delle SS. Verfügbar aux enfers, come si intitola la sua parodia della storia di Orfeo e Euridice, verrà rappresentata nel 2010 al 65° della liberazione del lager. Parla di donne che reagiscono all'orrore ridendo

Dopo la guerra si impegna contro il totalitarismo comunista fondando nel 1951 la Commissione contro il regime sovietico. Si batte anche per la pace in Algeria e insegna Etnografia Arabo-Berbera alla Scuola di Alti Studi. 

Geneviève de Gaulle Anthonioz, figlia del fratello del famoso generale, entra nella Resistenza perché, disse citando lo scrittore Bernanos, "l'onore è un istinto come l'amore". Durante la prigionia documenterà la condizione di vita nel lager per raccontarla a qualcuno che, sopravvivendo, possa testimoniare la verità sullo sterminio nazista. Lei infatti non pensa che riuscirà a uscirne viva. In realtà sopravviverà al lager e fonderà l'associazione delle ex deportate di Ravensbrück. Sposata con un editore, dirigerà l'Associazione Quarto Mondo per i diseredati del pianeta e si occuperà di lotta alla povertà, sostenendo la "Giornata di rifiuto della miseria" che si celebra in Francia il 17 ottobre a partire dal 1992. Poco prima di morire nel 2002 lancia un monito per i tempi moderni: "Prima c'erano i totalitarismi nazista e comunista, tra poco ci sarà il totalitarismo del denaro". 

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