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Le musiche di Terezin

nella Boston's Symphony Hall

George Horner, un musicista oggi novantenne sopravvissuto ai campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald, ha suonato insieme al celebre violoncellista Yo-Yo Ma davanti a un pubblico di circa mille persone, nella Boston's Symphony Hall.

Deportato insieme alla sua famiglia - che venne uccisa nei campi nazisti - durante la prigionia il 21enne Horner compose diversi brani per pianoforte e fisarmonica. E proprio due di questi brani sono stati eseguiti durante il concerto di Boston, i cui proventi sono stati donati alla Terezin Music Foundation, dedicata a preservare il lavoro di artisti e musicisti uccisi dai nazisti.

Prima della performance, Ma e Horner si sono incontrati e abbracciati durante una breve prova tecnica. Ma ha ringraziato Horner per il suo aiuto alla Fondazione che porta il nome della città di Terezin, il cosiddetto "lager degli artisti", dove Hitler obbligava i detenuti a fingere di vivere in condizioni normali, pur sapendo che per tutti loro la destinazione finale era Auschwitz.

"È uno straordinario legame con il passato - ha dichiarato Mark Ludwig, organizzatore del concerto e direttore della Fondazione - ma è stato difficile chiedere a Horner di eseguire brani carichi di ricordi così difficili”. Eppure Horner, un medico in pensione che oggi vive vicino a Philadelphia, ha prontamente accettato di partecipare a quella che descrive come una nobile missione.

Anche Ma ha condiviso lo scopo di questo concerto, augurandosi che eventi come questo possano ispirare le persone verso un futuro migliore. "Sono cresciuto con le parole ‘mai più' - ha dichiarato il violoncellista, nato dieci anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale e della rivelazione della terribile portata della Shoah - e trovo inconcepibile che ci siano persone che dicono che l'Olocausto non è mai esistito. George Horner è una contraddizione vivente di ciò che i negazionisti continuano a dire. Per me lui è un grande eroe, una fonte enorme di ispirazione, e credo sia sopravvissuto anche grazie alla musica, che è stata in grado di riempire gli spazi vuoti lasciati dal male".

25 ottobre 2013

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