Petr Ginz era un ragazzo ebreo di appena 16 anni che fondò un giornale a Terezin e, prima di morire ad Auschwitz, consegnò al mondo immagini e scritti di grande speranza, tra cui l'immagine di un paesaggio lunare, quello che avrebbe voluto esplorare se avesse potuto continuare la sua giovane vita.
"Petr Ginz - il cui Moon Landscape era già stato portato in orbita nel 2003 nel corso di una sfortunata missione astronautica - era un ragazzino che amava la fantascienza e sognava di viaggiare nello spazio quando fu rinchiuso nel ghetto di Terezin", spiega il direttore di Yad Vashem Avner Shalev. "E anche se è morto nei forni di Auschwitz, lo stesso fatto che il suo disegno ce l'ha fatta ad arrivare nello spazio è una testimonianza che il suo spirito ha trionfato". Oggi Petr Ginz avrebbe 90 anni.
L'americano Andrew "Drew" Feustel è un esploratore dello spazio di oggi, il 2018. Ha voluto commemorare la Giornata degli Eroi e dei Martiri della Shoah, il giorno della Memoria israeliano, mostrando, dalla Stazione Spaziale Internazionale, come la luna si vede dallo spazio grazie ai moderni strumenti tecnici, realizzando il sogno di Ginz e trasmettendo al mondo, in collaborazione con Yad Vashem, il messaggio di non dimenticare mai le persone come Ginz e tutte le altre vite perdute nell'Olocausto.
Nell'occasione è stato ricordato anche il collega di Feustel, Ilan Ramon, deceduto proprio nel disastro della navicella spaziale Columbia del 2003. Si è deciso di farlo in nome di un collegamento tra passato e futuro, portando avanti i sogni di chi non c'è più a causa dei crimini nazisti anche nel mondo di oggi, fino a vederli realizzati.