A Barnau, in Siberia, centinaia di pupazzetti, sorpresine Kinder e omini lego sono scesi in piazza armati di piccoli cartelli per chiedere libere elezioni. Anche i giocattoli si sono mobilitati dopo le proteste che hanno coinvolto tutta la Russia.
E se per gli uomini sono scattate le repressioni, per i pupazzetti il regime ha avuto un occhio di riguardo, lasciandoli liberi. La Stampa riporta il commento dell'organizzatore della manifestazione:"Mentre le autorità hanno ridotto i nostri diritti costituzionali alla libertà di riunione pacifica, i diritti dei giocattoli per ora non sono stati toccati".
BIELORUSSIA: I PELUCHE IN MANETTE
Non hanno avuto un destino altrettanto felice i peluche che hanno manifestato in Bielorussia, a Minsk. I pupazzi hanno risposto all'appello dell'associazione per i diritti umani "Tell the truth" e si sono riuniti attorno a una fermata dell'autobus per chiedere le dimissioni del Presidente Lukašenko.
I coraggiosi giocattoli sono stati circondati dalla polizia. Gli organizzatori hanno riferito che i pupazzi "probabilmente non subiranno accuse, ma sembra chiaro che vi è stata una violazione della legge contro le manifestazioni di massa."