Migliaia di sostenitori hanno circondato la leader della Lega nazionale per la Democrazia mentre si registrava per potersi candidare parlamentare nel collegio di Kawhmu, un'area del Myanmar gravemente colpita dal ciclone Nargis nel 2008. Questa elezione parziale secondo gli osservatori è un banco di prova per le prossime elezioni politiche, che potrebbero tenersi nel 2015 se il regime manterrà le sue promesse di democratizzazione.
La giunta nel 2010 aveva già tenuto le prime elezioni degli ultimi 20 anni, ma il partito di Suu Kyi le aveva boicottate perché alla luce del comportamento del governo le giudicava una farsa. Ora però è da tempo che si segnalano significativi progressi, tra cui anche il rilascio di numerosi detenuti politici e l'annuncio della riapertura delle relazioni diplomatiche con Washington. Inoltre Rangoon ha firmato un cessate il fuoco con i ribelli Karen.
Ora Aung San Suu Kyi, che ha condotto un'esemplare battaglia non-violenta contro i militari al potere responsabili dell'omicidio di suo padre oltre che della mancanza di democrazia in Birmania, si trova davanti a una sfida importante: guidare i militanti sempre più impazienti a mano a mano che la giunta annuncia nuove concessioni.