Migliaia di persone sono scese in piazza nel fine settimana per manifestare contro le elezioni della Duma, il parlamento russo, dando vita alla più grande manifestazione dal crollo dell'Unione Sovietica.
Solamente a Mosca si sarebbero radunate 25 mila persone. La piazza Rossa è stata blindata dalle forze dell'ordine, i manifestanti si sono ritrovati vicino al Cremlino, in piazza Balornaja.
Le persone che protestano vorrebbero che i risultati delle consultazioni venissero dichiarati non validi e che si dimettesse il presidente della Commissione Elettorale.
I manifestanti hanno cercato di documentare i cortei attraverso i social network ma hanno denunciato che la connessione ad internet dai cellulari era particolarmente lenta. Gli oppositori sospettano che si tratti di un'azione governativa per zittire il dissenso, il Governo replica che l'utilizzo della rete era difficoltoso solo a causa dell'elevato numero di persone presenti in strada.
Il sabotaggio di Twitter
Secondo gli oppositori negli scorsi giorni il popolare social network è stato sabotato: migliaia di account inattivi da mesi hanno pubblicato diversi messaggi favorevoli al governo in modo da rendere illeggibili le conversazioni che ospitavano le critiche alle elezioni.