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L'emigrazione intellettuale russa

dal rifiuto al dissenso

Vittorio Strada , saggista e scrittore, storico della letteratura russa, analizza la diaspora intellettuale russa durante il convegno "Victor Zaslavsky. Testimone e interprete del suo tempo" tenutosi negli scorsi giorni a Roma.

Vittorio Strada afferma: "Si è soliti far principiare il 'dissenso' dal periodo post-staliniano aperto con la critica ufficiale del 'culto della personalità' al XX Congresso del Pcus e, per quel che riguarda la cultura, anzi la letteratura, col 'disgelo'. Questa cronologia è formalmente corretta perché il rapporto segreto, ben presto diventato di dominio pubblico, di Chrusciov diede il primo colpo non solo al cosiddetto stalinismo, ma a tutto il sistema ideologico comunista, malgrado le ingenue intenzioni del nuovo dirigente sovietico 'figlio' del tiranno che denunciava, di compensare lo smantellamento del mito di Stalin col rafforzamento del mito di Lenin come base incrollabile dell'intero sistema. Non si accorgeva, come poi capirono invece i suoi successori, che lo smontaggio dell'idolo staliniano apriva la via alla dissacrazione di tutto l'olimpo marxista-leninista. Ma se questo fu l'inizio, nel quale era già segretamente implicita la fine, e se da qui nacquero, dopo il cauto e incerto 'disgelo', l'aperto e disincantato dissenso e poi la nuova diaspora intellettuale, si deve tuttavia riconoscere che tutto ciò aveva alle spalle un terreno fecondo della resistenza segreta all'ideologia al potere negli anni Trenta, periodo della vittoria staliniana, e soprattutto nel periodo bellico e postbellico, periodo del trionfo comunista. Era il fenomeno della 'doppia coscienza' presente in particolare nel mondo intellettuale sovietico. Grazie a questa duplicità di coscienza, che lasciava una zona interiore integra e non sottomessa alla paura della repressione e all'indrottinamento dell'ideologia , anche se ciò non portava un'opposizione al regime, la cultura sovietica, e in particolare la letteratura, non si ridusse totalmente al ruolo di ancella del potere".

(Foto da Wikimedia Commons)

13 giugno 2011

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