Radovan Karadzic (foto di Mikhail Evstafiev)
Il Tribunale penale internazionale dell'Aja ha
assolto Radovan Karadzic dall'accusa di genocidio. L'ex capo politico
serbo non è stato ritenuto responsabile del massacro di 100 mila persone
- musulmani e croati bosniaci - nei primi mesi del conflitto in Bosnia,
nel 1992.
Tuttavia sul capo dell'ex presidente serbo, che aveva chiesto
l'assoluzione completa da tutti i capi di imputazione, pendono ancora
pesantissime accuse: Karadzic resta imputato per altri nove crimini di
guerra e contro l'umanità - commessi tra il 1992 e il 1995 con un
bilancio di 100 mila morti e oltre 2 milioni di profughi - e per il
genocidio di Srebrenica. In quello che è ritenuto il più efferato
massacro commesso in Europa dalla fine della seconda guerra mondiale,
sono stati uccisi, con spietata premeditazione, 8 mila ragazzi
musulmani.
Ed è proprio quello legato alla premeditazione, o meglio, all'"intento",
il passaggio chiave per capire la sentenza del Tribunale. Nelle
argomentazioni con cui la Corte spiega la propria scelta si parla di
"atti riprovevoli contro i musulmani bosniaci e i croati bosniaci" e di
"condizioni di grave sofferanza" non sufficienti però a "concludere che è
stato commesso un genocidio". Secondo i giudici dell'Aja non vi sono
prove sufficienti per dimostrare che i massacri del 1992 siano stati
compiuti con l"intento" di sterminare un intero popolo.
I molti che, non solo in Bosnia e non solo tra le vittime, si sono
ritrovati delusi e in totale disaccordo con la decisione dell'Aja
dovranno attendere il giudizio sui fatti di Srebrenica.
Il processo a Karadzic, iniziato nel 2009, ha appena visto concludere la
presentazione degli argomenti da parte dell'accusa e a settembre
inizierà la fase dedicata alla difesa.
Karadzic, che si difende da solo, è stato arrestato a Belgrado nel 2008
dopo una latitanza di 13 anni. Come lui, nel carcere del Tpi a
Scheveningen, sono detenuti l'ex generale e suo collaboratore Ratko
Mladic - imputato per il genocidio di Srebrenica e l'assedio di
Sarajevo - e Goraz Hadzic, leader politico dei serbi di Croazia.