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Spunti di riflessione sul significato giuridico del Crimine di Genocidio

editoriale di Marta Buti

“si le génocide demeure possible, alors aucun peuple au monde [...] ne peut être assuré de vivre sans l’aide et la protection du Droit International”.
(Hannah Arendt) 



L’Assemblea generale della Nazioni Unite, nella sessione dell’11 dicembre 1946, ha adottato la Risoluzione 96(I) nella quale ha statuito che: “Il genocidio è un crimine di diritto internazionale che il mondo civilizzato condanna e per il compimento del quale gli autori principali ed i loro complici, siano essi persone private, funzionari o uomini di Stato, devono essere puniti, indipendentemente dal fatto che il crimine sia stato commesso per motivi razziali, religiosi o politici o altro; invita gli Stati membri ad adottare la legislazione necessaria per la prevenzione e la punizione del crimine; richiede al Consiglio Economico e Sociale di intraprendere gli studi necessari in vista di elaborare un progetto di Convenzione sul crimine di Genocidio dapresentare alla prossima sessione regolare dell’Assemblea stessa”.

Seguirono i lavori preparatori; in particolare, la commissione di lavoro di cui fecero parte i proff. Pella, Donnedieu de Vabres e Lemkin, segnò il primo snodo importante per quella che poi sarebbe stata l’elaborazione del testo definitivamente approvato con la Risoluzione 260 (III) del 9 dicembre 1948, nota come Convenzione per la Prevenzione e la Repressione del Crimine di Genocidio. Dal 1948 ad oggi nessuna modifica è stata apportata al testo del 1948, il che ne segna l’attualità e al tempo stesso la capacità definitoria.

Questo dato si conferma anche all’esito dell’analisi della giurisprudenza dei Tribunali istituiti per i Crimini in ex-Jugoslavia e in Ruanda, nonché del più recente Tribunale Penale Internazionale.



In particolare, senza avere la pretesa di fornire in questa sede un commentario punto su punto della Convenzione del 1948, si vuole tuttavia fornire qualche spunto di riflessione sul significato giuridico del Crimine di Genocidio, alla luce dell’elaborazione delle Corti Internazionali e in occasione del sessantesimo anniversario della Convenzione.

Marta Buti

Analisi di Marta Buti, avvocato

18 luglio 2008

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