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"La vita è una sola, affrontala"

Madre Teresa di Calcutta

Madre Teresa di Calcutta

Madre Teresa di Calcutta

La vita è un libro aperto traboccante di amori, gioie, dolori, sogni, speranze, sofferenze e contiene tutte le nostre vicende amare, belle, coinvolgenti, intriganti, ricche di colpi di scena come un film variopinto. I protagonisti siamo noi, simili alle brillanti stelle che adornano il cielo oppure ai caldi raggi del sole, oppure ad una tempesta o ad un uragano. Sì, la vita è un cammino lungo, tortuoso e ripido, che racchiude i nostri segreti, custodisce i nostri sogni alati, nati o ancora non nati. Cerchiamo di vivere intensamente ogni secondo della nostra vita, perché il tempo vola come un lampo in un cielo sereno, sforziamoci di conoscere le altre creature, perché in esse scopriremo il segreto della nostra storia, del nostro passato, del nostro presente e del nostro futuro.

La vita è una grande occasione che non va mai sprecata, come ci ha insegnato una donna minuta, una madre coraggiosa e tenace che ha trascorso la sua lunga esistenza tra i poveri, i lebbrosi, i paralitici, gli amputati, le donne stuprate e sfregiate. Questa donna, Madre Teresa di Calcutta, ci ha lasciato un grande insegnamento:

La vita è bellezza, ammirala.
La vita è un’opportunità, coglila.
La vita è beatitudine, assaporala.
La vita è un sogno, fanne una realtà.
La vita è una sfida, affrontala.
La vita è un dovere, compilo.
La vita è un gioco, giocalo.
La vita è preziosa, abbine cura.
La vita è una ricchezza, conservala.
La vita è amore, donala.
La vita è un mistero, scoprilo.
La vita è promessa, adempila.
La vita è tristezza, superala.
La vita è un inno, cantalo.
La vita è una lotta, accettala.
La vita è un’avventura, rischiala.
La vita è felicità, meritala.
La vita è la vita, difendila.

Potremmo concludere che la vita va vissuta con gioia e gratitudine, superando gli odi e i rancori che ancor oggi ci separano, macchiando il libro della vita con il sangue degli innocenti, bambini o adulti, ebrei, cristiani e musulmani e sporcandolo con l’odio, la violenza, l’ira, il pregiudizio, il razzismo e l’intolleranza.

Agli irresponsabili che commettono violenze ricordo che

Chi ha ucciso un solo bambino ha ucciso tutta l'Umanità,
Chi ha calpestato o maledetto un solo bambino,
Ha spento tutte le candele dell'Amore di Dio nel suo cuore.
Chi ha violentato una sola ragazza inerme,
Ha rabbuiato il cielo, il mondo intero.

Madre Teresa, con le sue opere pie e caritatevoli, ha salvato la vita di migliaia di persone, ha accolto e curato nei suoi centri moltissimi poveri, senza distinguere tra Hindu, Sik, cristiani, ebrei o musulmani. Non ha mai chiesto loro la carta d’identità, né le origini né l’appartenenza culturale, etnica o religiosa. Ha invece cercato, in chi aveva dinanzi, il fratello o la sorella da aiutare e salvare, come risulta dalla seguente preghiera:

“Signore amatissimo, fa' ch'io possa vederti oggi e ogni giorno nella persona dei tuoi malati, e servirti curandoli.
Se ti nascondi sotto la figura sgradevole del collerico, dello scontento, dell'arrogante, fa' ch'io possa ancora riconoscerti e dire: "Gesù, mio paziente, quanto è dolce servirti.
Signore, dammi questa fede che vede chiaro, e allora il mio compito non sarà mai monotono, sempre la gioia zampillerà quando mi presterò ai capricci e risponderò ai desideri di tutti i poveri sofferenti...
O Dio, poiché sei Gesù il mio paziente, degnati anche di essere per me un Gesù che ha pazienza, indulgente con i miei errori e che tiene conto dell'intenzione, perché la mia intenzione è di amarti e di servirti nella persona di ogni tuo malato.”

Ma chi è questa donna che ha cambiato il destino di molti poveri, ammalati e diseredati e li ha strappati dalle guerre fratricide e religiose, dalla fame, dalla sete e dall’analfabetismo? Chi è questa Beata che ha messo al centro della sua difficile vita la salvezza dell’uomo dalla povertà, dalla malattia e dal male?

Madre Teresa di Calcutta, il cui nome di battesimo era Agnese Gonxha, era figlia di un droghiere albanese cattolico. Nata il 26 agosto del 1910 nella cittadina macedone di Skopje, nel 1928 entrò nella congregazione delle Suore di Loreto (irlandesi) e venne inviata a Darjeeling, alle pendici dell'Himalaya.

Nel 1948, dopo alcuni anni di insegnamento alla Saint Mary High School di Calcutta - un collegio per ragazze cattoliche - le giunse l'autorizzazione da Roma, con la firma di papa Pio XII, a lasciare il convento; iniziò allora la sua opera mirata a salvare i poveri, assistere gli ammalati e gli emarginati. Nell’arco di due annitrovò una umile abitazione per accogliere i bisognosi; nel 1950 ottenne dal Vaticano il permesso di creare la congregazione religiosa delle Missionarie della Carità.

Realizzò molti progetti benefici, tra cui la “città della pace” per lebbrosi, destinata ad ospitare 4000 famiglie di malati. Per questi nobili e impareggiabili atti di umanità, amore e sacrificio, nel 1979 Madre Teresa di Calcutta ricevette con umiltà il Prestigioso Premio Balzan e l’ambito Premio Nobel per la pace e nel 1989 venne proclamata all’unanimità donna dell’Anno. Oggi, i suoi centri di assistenza si trovano in tutti e cinque i continenti. In India sono presenti 150 centri, 52 nelle Americhe, in Europa 40, in Asia 30 e in Africa 31. Altre case si trovano nei Paesi dell’Est, a Zagabria e in Russia. 

Madre Teresa morì da povera tra i più poveri della terra il 5 settembre 1997 a Calcutta. Il 19 ottobre 2003 Giovanni Paolo II la proclamò “beata”.

La peggiore malattia oggi
è il non sentirsi desiderati
ne' amati, il sentirsi abbandonati.
Vi sono molte persone al mondo
che muoiono di fame,
ma un numero ancora maggiore
muore per mancanza d'amore.
Ognuno ha bisogno di amore.
Ognuno deve sapere
di essere desiderato, di essere amato,
e di essere importante per Dio.
Vi è fame d'amore,
e vi è fame di Dio.

Donna
Tieni sempre presente che la pelle fa le rughe,
i capelli diventano bianchi,
i giorni si trasformano in anni.
Però ciò che è importante non cambia;
la tua forza e la tua convinzione non hanno età.
Il tuo spirito è la colla di qualsiasi tela di ragno.
Dietro ogni linea di arrivo c’è una linea di partenza.
Dietro ogni successo c’è un'altra delusione.
Fino a quando sei viva, sentiti viva.
Se ti manca ciò che facevi, torna a farlo.
Non vivere di foto ingiallite…
insisti anche se tutti si aspettano che abbandoni.
Non lasciare che si arruginisca il ferro che c’è in te.
Fai in modo che invece che compassione, ti portino rispetto.
Quando a causa degli anni
non potrai correre, cammina veloce.
Quando non potrai camminare veloce, cammina.
Quando non potrai camminare, usa il bastone.
Però non trattenerti mai!

Madre Teresa di Calcutta

15 gennaio 2015

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Echi del Mediterraneo Hafez Haidar

Da millenni luogo di incontro tra genti, culture e religioni, il Mediterraneo è anche teatro di conflitti che minacciano la convivenza pacifica. Oltre il terrorismo e gli echi di guerra, lo scrittore Hafez Haidar ci racconta le storie di donne e uomini, di ieri e di oggi, portatori di messaggi di tolleranza, pace, solidarietà che attraversano questo mare.

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