Pubblichiamo di seguito la poesia di Antonella Sbuelz dedicata a Mahsa Amini e a tutte le donne che si battono per la libertà e la vita, a Teheran e non solo.
Mahsa Amini è morta in un ospedale di Teheran il 16 settembre 2022, dopo essere stata arrestata dalla Polizia Religiosa iraniana con l’accusa di non aver indossato la Hijab in modo conforme a quanto stabilito dalle autorità. Aveva ventidue anni.
Il canto delle tue dita
A Mahsa. E alle altre.
Che cosa amavi?
Dimmi, cosa amavi?
Forse amavi le parole strane e rare,
non ancora usurate dal dire. Forse amavi
l’inverno. O l’estate. La seta
o le felpe di cotone. La morbidezza
dolce della pesca, l’aggressione
del pepe al palato. I versi di Rumi.
Il pallone. I tramonti, gli aquiloni,
il cioccolato. Strane domande.
Non lo saprò mai.
Lascia allora che pensi alle tue dita.
A quanto pesa un velo fra le dita
se le dita rifiutano il velo, se rifiutano
il buio che infuria
sullo scandalo della tua luce.
Tutto il tuo corpo parla. E parla ancora.
Parla forte la tua bocca rossa, la fierezza
del tuo sguardo che non cede, la mossa
del tuo fianco acceso al vento,
il seno ribellato allo spavento. Parla
il tuo polso, cantano le dita
che fanno vibrare in note libere
i lembi della Hijab.
Ma è colpa grave, Mahsa, non lo sai?
È colpa il tuo essere donna e
non volerlo tacere.
Ascolta la notte, stanotte.
Ascolta la sua voce umana,
la sua forza divina, elementare.
Contiene ogni silenzio, ogni rumore.
Di uccelli, di passi, di stelle.
Di terra e di cielo, di mare. Contiene
ogni rivolta, ogni ferita.
E al limite estremo del suono
anche il pianto di chi non ha più
pianto. Anche il canto delle tue dita.