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Nemtsov: un'altra pallottola alla democrazia

In 50mila in Piazza per la morte dell'oppositore di Putin

Boris Yefimovich Nemtsov

Boris Yefimovich Nemtsov

Era passata da poco la mezzanotte del 27 Febbraio quando Boris Nemtsov, politico cinquantacinquenne noto per essere stato uno dei più tenaci oppositori di Putin, veniva freddato da 4 colpi di arma da fuoco sul ponte che porta alla Piazza Rossa, in uno dei luoghi più sorvegliati del Paese.

Destino crudele ma non solitario, quello dell'ex esponente dell'opposizione extraparlamentare, visto che la stessa sorte era toccata ad altre 'voci libere' della società russa, tra le quali Anna Politkovskaja, la giornalista della Novaja Gazeta che si batteva per denunciare l'orrore della guerra in Cecenia. 

Due giorni dopo si sarebbe svolta a Mosca una manifestazione per protestare contro la guerra in Ucraina, e così quel corteo, al quale avrebbe partecipato, ha preso vita domenica 1 marzo ed è diventato il suo corteo.

Decine di migliaia di persone, infatti, hanno affollato la Piazza Rossa per gridare forte un messaggio di pace e di coraggio: "io non ho paura".

Il portavoce del Presidente russo, Dmitry Peskov, il giorno dopo l'agguato ha definito "poco più di un cittadino", ricalcando le dichiarazioni fatte in seguito alla morte della Politkovskaya. Ciò che appare meno chiaro è il motivo per cui, a fronte di queste dichiarazioni, Putin abbia poi fatto sapere che 'seguirà personalmente' lo sviluppo delle indagini. 

"Erano anni che in Russia non venivano uccisi politici: arrestati, perseguitati, incarcerati, diffamati, ridotti al silenzio, ma non uccisi per strada - ha scritto Anna Zafesova su La Stampa -. Una sorte che poteva toccare agli attivisti, ai giornalisti, agli esponenti delle Ong. Ma un politico di fama internazionale come Nemzov sembrava essere garantito da questa sorte". Mosse dalla preoccupazione per uno sviluppo poco trasparente, le associazioni per i diritti umani come Amnesty International hanno immediatamente sollecitato indagini rapide, efficaci e imparziali.

2 marzo 2015

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