Il tribunale militare di Roma ha condannato tre ex militari tedeschi al carcere a vita per la strage del Padule di Fucecchio (FI) in cui vennero uccise 184 persone, la maggior parte di loro anziani, donne e bambini.
Dalla corte un risarcimento di più di 13 milioni di euro per i familiari delle vittime a carico degli imputati e della Repubblica federale di Germania, individuata come responsabile civile.
Alla sbarra ci sono Ernst Pistor, novantunenne ed ex capitano, l'ex maresciallo Fritz Jauss, di 94 anni, e l'ex sergente Joha Robert Riss, appartententi alla 26/a divisione corazzata.
La strage
Tra le 5 del mattino e le 2 del pomeriggio del 23 agosto 1944, undici giorni dopo la strage di Sant'Anna di Stazzema, soldati della 26/a divisione corazzata dell'esercito tedesco,perquisirono i casolari della zona, tra le province di Firenze e Pistoia, sembra alla ricerca di partigiani, trovandovi però solo famiglie di contadini e numerosi sfollati.
I nazisti uccisero tutte le persone che trovarono. Gli imputati, in concorso con altri ex militari delle forze armate tedesche non identificati o già morti, sono accusati di aver compiuto l'eccidio, con le aggravanti, tra l'altro, dei motivi abietti, della premeditazione e di aver compiuto il fatto con sevizie e crudelta'. Aggravanti tutte riconosciute oggi dal Tribunale. A comandare la squadra che si sarebbe macchiata di gran parte dei crimini, in particolare, sarebbe stato il maresciallo Jauss.
(Foto di Claus Moser)