Pubblichiamo di seguito un appello di Sonia Bergamasco, attrice e grande amica di Gariwo e del Giardino dei Giusti di Milano. Sonia Bergamasco è un'attenta e sensibile testimone della memoria dei Giusti, sempre convinta del valore universale della voce che unendosi ad altre voci chiama alla responsabilità.
La morte di Mahsa Amini, la giovane donna arrestata e uccisa perché non portava il velo secondo le regole del Corano ha fatto esplodere in Iran, dal settembre dell’anno scorso, un’ondata di proteste senza precedenti. Il corpo della donna ancora al centro degli scontri. Un corpo che la dittatura violenta dello Stato islamico vuole domare, umiliare, governare. In Iran, donne e uomini coraggiosi, dal 16 settembre dell’anno scorso, sono scesi per le strade a migliaia per rivendicare il diritto fondamentale di esercitare la propria libertà, a costo della vita.
In tutto il mondo si sono alzate voci di sostegno alla protesta ma è necessario mantenere alta l’attenzione in un momento storico cruciale per la storia iraniana. Questa rivolta ci riguarda tutti: la lotta corpo a corpo con un potere che dietro al rispetto di precetti religiosi occulta una volontà di dominio e di controllo capillare della persona, della donna è arrivata a una fase cruciale. Siamo a una svolta: la spinta repressiva ha raggiunto i massimi livelli, lo stato islamico avverte concretamente che lo sgretolamento delle regole imposte porterebbe al disfacimento del regime e a una riconfigurazione del potere. Colpisce quindi in maniera violenta e indiscriminata, soprattutto i più giovani, perché sente che l’attacco è pervasivo. Teme la sconfitta.
Uniamoci tutti, ciascuno con le proprie “armi”, per sostenere questo cambiamento necessario, vitale, che ci riguarda.