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Roman Protasevich, giornalista bielorusso arrestato con un dirottamento aereo

blogger dissidente, terrorista per il presidente Lukashenko

Il giornalista bielorusso Roman Protasevich è detenuto da quattro giorni dalla polizia a Minsk dopo l'incredibile dirottamento del suo volo Ryanair proveniente dalla Grecia, denunciato da molti come "dirottamento di stato". Anche la sua fidanzata Sofia Sapega, 23 anni, che era con lui, è stata arrestata. È cittadina russa e studentessa di giurisprudenza presso la European Humanities University in Lituania.
Forti le reazioni di Europa e Stati Uniti, che hanno chiesto la liberazione immediata del giornalista e hanno annunciato nuove sanzioni nei confronti di persone ed enti della Bielorussia.

Roman Protasevich, 26 anni, è stato capo-redattore del canale online Nexta, fondato dall'attivista Stepan Puntilo sulla piattaforma di social media Telegram e divenuto il principale strumento di informazione del movimento di protesta e del dissenso contro il regime autoritario del presidente bielorusso Alexander Lukashenko, riuscendo ad aggirare la pesante censura statale e conquistando quasi due milioni di abbonati.

Per questa attività sia Protasevich che Puntilo sono stati inseriti dal governo bielorusso nella lista delle "persone coinvolte in attività terroristiche" lo scorso anno. L'accusa di aver causato disordini di massa può essere punita con una condanna fino a 15 anni di carcere. Subito dopo il dirottamento il giornalista è apparso in preda al panico dicendo che stava rischiando la pena di morte, come dichiarato all'agenzia di stampa AFP da una passeggera dell'aereo Ryanair.

Dopo l'arresto il giovane è apparso, con il volto molto provato, in un video diffuso sul canale filo-governativo di Telegram, nel quale ha dichiarato di non avere problemi di salute, al cuore o qualsiasi altro organo, e di voler collaborare con l’indagine e ha inoltre confessato di aver organizzato disordini di massa a Minsk.

Anche la fidanzata Sofia Sapega è apparsa in un video in cui ha confessato di aver collaborato a un canale di Telegram, che ha diffuso i dati personali delle forze dell'ordine bielorusse, un grave reato ai sensi di diversi articoli del codice penale bielorusso.

Telegram, app di messaggistica sicura per lo smartphone, e in particolare il canale Nexta, hanno giocato un ruolo decisivo nella fase delle proteste di massa in Bielorussia, dopo le elezioni che hanno dato ad Aleksander Lukashenko il sesto mandato consecutivo e che sono state contestate da centinaia di migliaia di cittadini.

La popolarità di Nexta è notevolmente aumentata la scorsa estate proprio perché ha consentito di diffondere, eludendo la censura, orari e luoghi in cui i manifestanti potevano incontrarsi, suggerimenti per contrastare ed evitare la polizia, istruzioni per mantenere il movimento pacifico.

Protasevich ha lasciato la Bielorussia nel 2019 per sottrarsi alle pressioni del governo e nel gennaio 2020 ha chiesto la cittadinanza polacca. Attualmente lavora per un altro canale Telegram, Belamova.
Il suo impegno "anti-Lukashenko" è iniziato presto, nel 2011, quando era stato espulso dalla scuola per aver preso parte a una protesta. Dopo essere stato ammesso al dipartimento di giornalismo dell'Università statale bielorussa, ha ricevuto un provvedimento di espulsione per il suo attivismo.

Alla rete russa della BCC che gli chiedeva se Nexta fosse un centro di mobilitazione o un mezzo di comunicazione, Protasevich ha risposto: "È difficile dire chi siamo. Immagino che siamo principalmente bielorussi che vorrebbero tornare a casa e vivere in un paese libero senza dittatura".

Per la sua attività giornalistica Protasevich è stato accusato di aver organizzato disordini di massa, interrotto l'ordine pubblico e incitato all'odio sociale. Lui stesso ha pubblicato la copia di un elenco ufficiale di terroristi che comprendeva il suo nome e ha respinto tutte le accuse in quanto motivate politicamente.

Molti osservatori si chiedono se un atto senza precedenti, come il dirottamento e la violazione dello spazio aereo internazionale per catturare un oppositore, sia un ulteriore segno della debolezza del regime e del suo possibile declino.
Secondo Anna Zafesova, giornalista esperta del mondo post-sovietico, il presidente bielorusso sta solo continuando il suo gioco, non molto razionale, ma semplice. "Agisce così perché ha alle spalle la Russia e ogni volta cerca di trascinare la Russia ancora un passo verso di sé. Putin vorrebbe tenere le distanze, ma ha paura che, scaricando Lukashenko, la Bielorussia diventi un paese filo-europeo ed esca dalla sua zona di influenza, come ha fatto l'Ucraina. Lukashenko ne approfitta per lanciare ogni volta la palla un po’ oltre, è un provocatore che vuole portare Putin dalla sua parte e il presidente russo, pur rendendosi conto che può essere un guaio, non è in condizione di abbandonarlo".

Nel 2017 Protasevich ha ricevuto la borsa di studio per il giornalismo indipendente "Vaclav Havel", assegnata congiuntamente da RFE / RL e dal ministero degli Esteri ceco per incoraggiare la diffusione delle idee dell'ex presidente ceco e dissidente attraverso il giornalismo. Il riconoscimento gli è stato conferito quando era ancora uno studente di giornalismo presso l'Università statale della Bielorussia, per avere dato notizia delle "proteste di massa, in diretta streaming, in Bielorussia, che altrimenti non sarebbero state riportate dai media del Paese strettamente controllati".

Secondo Media Solidarity, organizzazione a sostegno dei giornalisti bielorussi, Protasevich si è recentemente trasferito dalla Polonia a Vilnius, dove risiede in autoesilio anche la leader dell'opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya. Nei giorni scorsi era andato in Grecia per seguire una conferenza a cui partecipava anche Tikhanovskaya.

Amnesty International ha denunciato le gravi restrizioni imposte alla libertà di riunione in Bielorussia nel 2020. Nel periodo tra il 9 e il 12 agosto il governo ha confermato la detenzione di 6.700 manifestanti e dopo le proteste pacifiche settimanali continuate in tutto il Paese, sia nelle strade che all'interno di imprese, teatri, università e altrove, a metà novembre dati ufficiali e indipendenti hanno stimato che oltre 25.000 persone erano state arrestate, inclusi numerosi passanti e giornalisti.

Più di mille persone sono state arrestate ripetutamente in un solo giorno e le organizzazioni locali per i diritti umani hanno documentato oltre 900 casi criminali con almeno 700 persone accusate.

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