La Spagna franchista sequestrò i figli degli oppositori politici. Il governo regionale di Madrid avvierà un'inchiesta controllando gli archivi sanitari.
L'indagine riguarderà bambini dati per morti tra il 1961 e il 1971 ma in realtà affidati a famiglie vicine al regime. L'inchiesta è stata aperta dal giudice Baltazar Garzon dopo aver raccolto una serie di testimonianze. Secondo il giudice e due storici, infatti, negli anni seguenti alla guerra civile questo bambini venivano sottratti alle madri e affidati a famiglie vicine al regime oppure morivano in carcere, per malnutrizione o pessime condizioni igieniche.
Nei primi anni della dittatura era consuetudine affidare i figli delle donne in carcere o giustiziate ad altre famiglie. Garzon però sostiene che tra il 1937 e il 1950 ci fu un vero e proprio piano sistematico di sequestro dei figli di donne incarcerate, simile a quello che i generali argentini avrebbero attuato dieci anni dopo nel Paese latinoamericano.
Il programma di rapimento e affidamento a religiosi o a simpatizzanti franchisti fu l'applicazione delle teorie di Antonio Vallejo Naiera, psichiatra militare secondo cui i marxisti erano "psicopatici da separare dalla nascita dal resto della società". Secondo le stime e le testimonianze il fenomeno riguardò almeno 30 mila bambini.